Un mese fa, al taglio del nastro per il metrò che si allungava fino ad Assago, lassessore Giovanni De Nicola lo ha infilato nella lista delle persone da ringraziare. Marin Costantin - detto Vintila -, capo rom del Triboniano. Qualcuno ha allargato gli occhi. Ma la Provincia lo ha assunto dallanno scorso con contratti a termine per sorvegliare le bande di zingari che rubavano rame lungo i binari. Chi meglio di un rom. E da quando è entrato in servizio armato di fionda e bulloni, i furti sono davvero calati, «è stato bravo e serio» ha ammesso lassessore al microfono. E Vintila ci è andato anche questa notte a fare il «rom antifurto» a MilanoFiori, anche se ieri allalba quando è tornato dal turno di lavoro ha trovato polizia e carabinieri davanti al container. Anche la sua famiglia è tra le tre sgomberate ieri dal campo nomadi, 13 persone allontanate dagli agenti. Un provvedimento adottato, come ha spiegato il vicesindaco Riccardo De Corato, perchè le famiglie hanno violato il regolamento prefettizio: una famiglia ha abbandonato la struttura senza comunicarlo, le altre due sono state diffidate per furto di energia elettrica e per aver ospitato abusivi. «Triboniano deve chiudere entro aprile - ha ricordato - ma continuiamo a far rispettare le regole».
Vintila assicura che la sua colpa «è stata di aver ospitato un figlio una notte senza avvisare», pretende che anche a lui sia data «la casa popolare come ad altre famiglie». E nello sfogo attacca la Casa della carità che avrebbe insistito perchè anche lui, «in Italia da ventanni», accettasse i 15mila euro offerti da Comune ai nomadi del Triboniano per ritornare in Romania. «Tornerei subito, sarebbe una truffa e secondo me sono stato punito: Ma io ho sempre lavorato e versato i contributi, voglio rimanere e prendere la pensione». Ieri pomeriggio ha aspettato davanti al container sigillato il figlio di 7 anni che è andato lo stesso a scuola, gli altri 4 figli sono maggiorenni ma «non ho intenzione di andare via dal Paese lasciandoli qui». Si vedrà. Di fatto, era un modello di integrazione ma non ha rispettato i patti.
I residenti contano i giorni che mancano alla chiusura di un campo che negli anni ha creato tensioni e problemi di sicurezza nel quartiere.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.