Rom Brucia il campo e il Comune chiede soldi

Un rogo annunciato. Per un mozzicone di sigaretta o per un focolare allestito per scaldarsi nel gelo di queste notti di gennaio. Ma l’incendio, che soltanto per fortuna non ha provocato vittime, poteva - anzi doveva - essere evitato. Dalle 7 di ieri mattina, in una baraccopoli rom in Lungotorrente Secca, nella zona della Valpolcevera, a Genova, è scattato un allarme durato alcune ore. Alla fine della giornata, poi, quando il peggio è passato, i vigili del fuoco erano sfiniti e la gente ha potuto tornare a respirare, il Comune di Genova, ha diramato un comunicato dove, manco a dirlo, la patata bollente viene passata al governo, al ministro Roberto Maroni, che viene invitato a realizzare a Genova una struttura di prima accoglienza per gli zingari.

«Questo episodio - si legge nella nota firmata dagli assessori Francesco Scidone e Roberta Papi - che fortunatamente non ha causato danni a persone, ripropone il tema degli insediamenti abusivi». Il Comune snocciola i dati: da 500 persone che erano accampate in zona adesso se ne conterebbero solo 40, grazie «all’efficace politica di accoglienza (...)

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