RomaÈ stata legata ai polsi con del nastro adesivo e poi con lo stesso scotch le ha impedito di urlare coprendole la bocca. Pochi minuti ed è stato un incubo.
Stuprata da un uomo spuntato improvvisamente dal buio con un passamontagna nero che lasciava liberi solo gli occhi. È successo a Roma nella zona periferica della Bufalotta: vittima della violenza una giornalista di un mensile, di 34 anni, che rientrava a casa attorno alle 2 di notte.
La donna era appena entrata nel box condominiale e stava parcheggiando la sua auto quando ha visto unombra apparirle accanto allo sportello. Non ha fatto neanche in tempo a urlare che luomo, armato di coltello, lha minacciata perché voleva rapinarla di auto e cellulare. Ma improvvisamente ha cambiato idea. Lha immobilizzata con del nastro adesivo. Poi sono seguiti interminabili momenti di paura. Di quelluomo la vittima ricorda solo che parlava italiano.
Dopo averla stuprata laggressore è fuggito abbandonando la sua vittima in terra. Lei poco dopo è riuscita a liberarsi e a chiamare i soccorsi con il suo cellulare. Poi la visita in ospedale, al SantAndrea, dove i medici hanno accertato la violenza subita, e quindi, ieri mattina, la denuncia alla polizia.
È la squadra mobile di Roma ad occuparsi della vicenda. Unindagine che non si preannuncia facile visto che delluomo non si potrà mai avere una descrizione completa. Lunica speranza per gli investigatori, coordinati da Vittorio Rizzi, potrebbe essere rappresentata proprio da quei pezzi di nastro adesivo usati per immobilizzare la donna e sui quali potrebbero essere rimaste delle impronte.
Laggressione alla Bufalotta ha riportato indietro nel tempo quando allinizio dellanno Roma fu segnata da altri episodi di violenza sessuale.
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