Roma, una prima da applausi. Al Palermo non basta Miccoli

Gol di Mexes e Aquilani. Doni super. Palo dell’ex del Benfica

Roma, una prima da applausi. Al Palermo non basta Miccoli
Palermo - Prima la notte di San Siro, poi quella di Palermo. Alla Roma è bastata una settimana per mandare segnali importanti alle rivali. Nel calcio di agosto, seppure ufficiale, è prematuro fare proclami o scommesse (anche se Spalletti si è detto pronto a farla per la sua squadra), ma lo spettacolo che offre la formazione giallorossa è già di grande livello. Se ne era accorta l’Inter nella finale di Supercoppa, se ne è accorto il Palermo nel vernissage d’esordio al “Barbera”. Sotto gli occhi del ct Donadoni, Totti dirige, De Rossi e Aquilani lo assistono al meglio inviando messaggi rassicuranti per le sorti future del centrocampo azzurro, Giuly (che fa venire le vertigini alla difesa siciliana), Vucinic e Taddei spuntano da tutte le parti. E la difesa si concede rare sbavature. Il pallone viaggia sempre a velocità supersonica, gli schemi - ormai imparati a memoria anche dai nuovi – funzionano che è un piacere, l’organico è sicuramente più completo rispetto all’ultima annata (e ieri sera mancavano addirittura in otto). Tutti elementi che portano a una considerazione: il campionato dovrà tenere conto di una Roma ricca di certezze che intanto conquista i titoli di testa insieme a Juventus e Milan.

Logico che il Palermo, che pare invece incompleto in alcuni reparti e al quale manca un faro stile Corini della passata stagione, faccia da involontario sparring partner soprattutto nel primo tempo.

Le magie di Miccoli, tornato in Italia dopo due anni di “confino” in Portogallo, restano una voce nel deserto. Il furetto pugliese non è nemmeno fortunato quando coglie il palo con un tiro secco dalla distanza. Il tutto in attesa del pieno recupero di Amauri, per la prima volta in campo dopo otto mesi e ancora non al top.

La partita è subito viva, a dispetto del caldo opprimente. E a Taddei bastano due incursioni sul fianco sinistro della difesa siciliana, dimostratasi il punto debole del Palermo, per incanalare la partita sui binari giusti. Il secondo cross del brasiliano porta alla rete lampo di Mexes (nemmeno 180 secondi) che carica la Roma. Il bis romanista è nell’aria e arriva grazie a uno dei nuovi schemi di Spalletti: il corner all’indietro. Totti calcia dalla bandierina, Vucinic riapre il gioco di testa e Aquilani fulmina Fontana con un tiro da 30 metri. Vucinic e Totti creano altri pericoli, la partita sembra ormai finita anche se il forcing del Palermo nella ripresa è ammirevole. La Roma è un po’ sulle gambe (si spiega così l’ingresso di Brighi per un Vucinic che si è sacrificato molto e il debutto di Cicinho, ex Real, al posto di uno sfiancato Giuly) ma Fontana deve comunque superarsi per sventare tre conclusioni giallorosse. Nel quarto d’ora di gloria palermitano, il palo di Miccoli e l’intervento di Doni in uscita su Cavani restano le uniche occasioni dei rosanero. Donadoni lascia il “Barbera” soddisfatto dalle prove dei romanisti, ma anche confortato da Barzagli, candidato principale alla sostituzione di Materazzi per Italia-Francia dell’8 settembre. Flash di radiomercato. «Mancini è incedibile», dice il dg della Roma Pradè dopo l’offerta di 15 milioni di euro del Lione.
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