«Roma avanti così, ma che bravo Menez»

Sbancare il Bentegodi (0-1) al cospetto d’un Chievo in ripresa anche se barricato nella sua area significa per l’incerottata Roma (assenti Tonetto, Aquilani, Pizarro, Okaka e Vucinic) agguantare quota 20 in classifica e ottenere la sesta vittoria nelle ultime sette partite disputate. Significa, soprattutto, aver capito di che pasta è fatto Jeremy Menez, francesino considerato fino alla vigilia un oggetto misterioso e rivelatosi al termine d’un blitz ottenuto grazie a un suo gol (il primo in serie A) l’attaccante giusto per una squadra come la Roma. Che non può spandere né spendere in fase di campagna acquisti e magari deve allontanare il rischio di far accasare a Trigoria l’ex laziale Hernan Crespo, ultratrentenne del quale si vocifera lo sbarco a Fiumicino già da gennaio. «Menez ci deve mettere a disposizione la sua corsa sui 50 metri perchè dei tre (gli altri due sono, per la cronaca, Totti e Baptista, ndr) è quello che ha più passo e deve attaccare più la profondità degli altri due», aveva dichiarato Luciano Spalletti nell’immediato pre-gara; e il francese l’ha accontentato, offrendo una prestazione da applausi e facendo vagheggiare la sensazione di poter alzare il tasso tecnico della Roma. Ammesso e non concesso che continuerà con questo trend. «Il ragazzo ha grandi qualità e le ha fatte vedere ben oltre il gol di questa sera», ha spiegato al novantesimo il signor Luciano, che poi ha aggiunto: «Che bravo. Il suo è stato un gol fatto bene, ha attaccato la profondità, ha calciato come sa fare lui, il ragazzo ha grande tecnica, grande qualità, ha spunti da grande calciatore. L’avevo detto, lo sapevo, me lo aspettavo, anche se non pensavo che fosse così determinante. Uno come lui deve giocare come ha fatto oggi, aiutando la squadra».
Schietto e sorridente, il tecnico toscano ha sintetizzato le sensazioni vissute durante la partita con gli scaligeri: «Abbiamo bisogno di continuare a vincere e di far vedere quali sono le nostre qualità». E poi: «I ragazzi hanno giocato una partita ottima seppur difficilissima». Apparentemente disinteressato ai cinque successi di fila («Dobbiamo continuare a vincere e far vedere le nostre qualità, al di là dei risultati»), Spalletti ha infine sottolineato: «La squadra sta bene, è in condizione e così facendo si può anche sopperire alle assenze mantenendo la tenuta. I ragazzi sono stati bravi perché hanno continuato a ricercare il risultato fino alla fine».
Unico rammarico di giornata l’espulsione di Matteo Brighi (per somma di ammonizioni). E anche per l’ammonizione ingenua rimediata da Mexes, che s’è preso il cartellino giallo dopo aver scalciato in un momento di rabbia - un calcio d’angolo non assegnato alla sua squadra - un cartellone pubblicitario. Ecco, dopo aver visto quel gesto, Spalletti ha esternato le uniche frasi irripetibili della trasferta scaligera. Beninteso, all’indirizzo del suo giocatore e non della terna arbitrale. Che ha diretto bene il match al punto che nessuno dei protagonisti in campo ha pensato bene di recriminare una volta finito il match. Neanche c’è il tempo per distrarsi, martedì all’Olimpico arriva il Bordeaux, squadra di ben altro livello dei veneti.

Un successo regalerebbe ai giallorossi un risultato storico, il primo posto nel girone. Nell’anno della finale-Champions a Roma, una qualificazione simile potrebbe essere interpretata dal popolo giallorosso come un segnale divino.

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