Emanuela Ronzitti
da Roma
Le previsioni sul totocandidato alla poltrona di primo cittadino per Roma e Milano danno tempo ancora molto incerto. Anzi, avvolto da una foschia turbolenta. Lacceso dibattito sul fronte delle primarie, in questa calda estate per la politica nazionale, ha regalato spunti decisivi per agganciare e traslare lasse dellattenzione anche sul territorio locale. Nella Capitale, negli ultimi giorni, allinterno della Cdl si è scatenato un valzer di nomine per tentare di trovare un nome forte da anteporre, in vista delle prossime elezioni comunali del 2006, a Veltroni e alla sua «armata rossa». Per tutta lestate, in vetta alla hit parade della Cdl, oltre al nome del ministro alle Politiche agricole Gianni Alemanno, campeggiava il nome del titolare del dicastero della Funzione pubblica Mario Baccini, che ha sempre lasciato trasparire di non disdegnare lipotesi di una sua candidatura contro Veltroni. Fino a ieri, quando ha sciolto il verdetto: «Ringrazio, ma non sono disponibile perché impegnato a costruire il nuovo partito dei moderati a Roma e nel Paese». Entra nel dibattito del totonomine anche Alessandra Mussolini, attaccando la Cdl: «Mi sembra che Veltroni sia destinato a dormire sonni tranquilli in vista delle prossime elezioni comunali, non ha avversari, mentre ha già cominciato la sua campagna elettorale». Il segretario di Alternativa Sociale crede che «al di là delle solite scaramucce sarà solo Berlusconi a decidere il nome». Fuori Baccini, ora il testimone passa a Francesco Storace. Ad indicare il nome del ministro della Salute, sparigliando così nuovamente il gioco, è stato qualche giorno fa leuroparlamentare azzurro Antonio Tajani, dopo aver archiviato la proposta dello scienziato Antonino Zichichi. Poi, ieri laltro, a margine del Meeting di Rimini di Cl, Alemanno ha rilanciato la carta Storace: «Va benissimo, però è Francesco che ci deve dire se se la sente di accettare questa sfida dopo l'esperienza delle regionali». E cioè, dopo la sconfitta contro Piero Marrazzo. Infine, Alemanno rilancia il tema delle primarie come «strumento principe» per la scelta del candidato ad hoc. Lidea che la scelta del nome non debba essere un «baratto tra i partiti», ma debba venire dal «popolo di centrodestra» dal 15 settembre viaggerà sulle frequenze di Radio Cuore Tricolore 107,65. «La radio della Cdl della Capitale - fa sapere il responsabile Fabio Sabbatani Schiuma - rilancerà le primarie con gli sms».
La sindrome delle primarie pare abbia contagiato anche la città di Milano. Per la Cdl il blocco, dopo linvestitura ufficiale a candidato sindaco da parte del premier Berlusconi, è sulla Moratti, che scioglierà la riserva a settembre. Mentre nella casa dellUnione si gioca al totonomine sul sito www.cambiamilano.org, dove si va a caccia dei papabili. Ottantanove illustri si contendono la candidatura, in testa al momento lex titolare del dicastero dellIndustria sotto il governo Prodi, Pier Luigi Bersani, anche se rimangono appetibili ancora lex ministro della Sanità Umberto Veronesi e del direttore del Sole 24 Ore Ferruccio De Bortoli.
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