Roma butta Peterson e l’Armani nel Tevere L’ombra di Messina manda in crisi Milano

Uova sode e carciofi alla giudia per l'Armani che sognava il sacco di Roma e, invece, è finita nel Tevere rotolando dal palazzone dell'Eur, battuta nettamente (80-62) da una Lottomatica che aveva più infortunati che titolari sani, ma che alla fine ha trovato nel ragno Smith la tarantola da infilare nella giacchetta del povero Peterson.
Diranno che questa sconcertante Armani, cucinata nel terzo quarto (20-8) da un'avversaria che doveva centellinare l'uso degli uomini, è diventata un gruppo di fantasmini per colpa della solita Siena. Eh sì. Pianigiani dopo aver fatto a pezzi il Real Madrid, costringendo Ettore Messina a dimettersi, in pratica ha creato scompiglio anche nell'accampamento del Nano ghiacciato che si era rifugiato nuovamente sul lago di Lecco alla ricerca dei suoi "bravi" come argutamente suggeriva il vecchio rivale Bianchini. I giocatori, già infelici con Bucchi, già riscoperti per la loro debolezza mentale con Peterson, hanno fatto subito i conti: questo Nonno non dura, tanto arriva Ettore dalla Castiglia.
Può anche essere vero, ma è difficile che un nuovo allenatore tenga ancora gente come Pecherov, così addormentato che al momento di entrare in campo per la prima volta si era dimenticato di togliere la sopramaglia. Che dia fiducia a gente come Maciulis o Petravicius, che possa credere alle lune di Hawkins o al Mancinelli andato in totale confusione. Non parliamo dei presunti registi: Greer non sa cosa sia un passaggio e Jaaber è bravo solo a rubare palloni.
Milano calpestata e quindi raggiunta da Cantù che torna seconda, ma attenti a Roma se dovesse accorgersi che i pochi ma buoni servono molto più dei troppi presunti talenti da sbarco. In questo gruppo di buoni ci sono anche i peccatori di ieri, ma se Datome è questo, se Washington può essere questo, allora avanti così perché Dasic è uno bravo davvero, perché al centro un po' di Crosariol ed un po' di Traorè diventano utili, perché Gordic è uno generoso e sa guidare la squadra, perché se Gigli recupera davvero e poi torna Djedovic allora aspettateli ad un play off di sostanza, quello dove probabilmente non vuole esserci la Benetton battuta ieri da Teramo che riaggancia Brindisi in fondo alla classifica, quello dove entrerà invece con bella energia la Virtus Bologna che dopo la vittoria su Montegranaro, in quella che dovrebbe essere stata l'ultima partita della Sutor nella Porto San Giorgio che trova fredda ed inospitale, tanto da volersi trasferire ad Ancona, dimostra che i buoni allenatori si tengono cari e Lardo è uno di questi.
Per Milano ora arriva un riposo immeritato perché il torneo si ferma lasciando spazio alla partita delle "stelle" che si giocherà al Forum dove Peterson sfiderà con gli stranieri il Pianigiani che si affiderà ai pochi giovani di talento espressi dal campionato.

Speriamo che nella notte non gli sia venuto in mente di fare come Messina e di dare l'addio alle sue scarpette slacciate, mai rosse, per dare una scossa. Non avrebbe senso anche se ci dispiace vederlo come un re Travicello in terra astiosa.

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