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Roma, così i rugbisti "placcano" il coronavirus

Atleti e dirigenti della Rugby Roma immortalati nelle routine domestica. Il messaggio per "placcare" il coronavirus: "Restiamo a casa"

Roma, così i rugbisti "placcano" il coronavirus

Di solito i giocatori di rugby sono l'emblema della mascolinità. Alti, statuari, prestanti e sempre sporchi della terra dei campi da gioco. Ma questi non sono giorni qualsiasi, sono i giorni del senso civico e della responsabilità. Delle strade deserte, delle scuole chiuse, delle saracinesche abbassate. Dello state a casa. Nessuno escluso. E così anche i rugbisti si sono dovuti adeguare, dismettendo caschetti e parastinchi e calandosi nei panni (decisamente meno testosteronici) della routine casalinga.

Una situazione surreale, sui cui i ragazzi della Rugby Roma, squadra che milita nella serie B nazionale, hanno costruito una campagna social divertente e impegnata al tempo stesso. Il messaggio è: l'agonismo non si ferma neppure di fronte all'emergenza sanitaria. Muta, si trasforma. E si confronta con un avversario invisibile come il Covid-19. Un avversario da placcare e atterrare nel minor tempo possibile. Come? Restando a casa e seguendo le regole. Nasce da qui la challenge lanciata da giocatori e dirigenti della società sportiva, protagonisti di scatti esilaranti. C'è chi si cimenta goffamente nel tentativo di passare l'aspirapolvere in soggiorno, chi non rinuncia agli allenamenti pedalando sulla cyclette delle moglie e chi prova a cucinarsi un piatto di pasta. Per i meno intraprendenti, invece, ci sono serie televisive, performance canore e chitarre. Qualcuno approccia anche alla lettura, con risultati a dir poco macchiettistici.

"È tempo di placcare il Coronavirus, ma soprattutto di mettersi a disposizione di una squadra ben più grande di quella con cui si scende in campo la domenica, ovvero la comunità di cui si fa parte", scrivono i bianconeri, che hanno deciso di unirsi al messaggio #iorestoacasa. "Questo è un modo per stare vicini agli atleti, soprattutto ai più piccoli, e per fagli capire che dobbiamo sospendere la nostra passione per l'ovale per un bene più grande che riguarda tutti", spiega il presidente della Rugby Roma, Alberto Emett. Perché lo spirito di squadra è l'ingrediente di ogni vittoria.

E perché si deve cercare di sorridere sempre, anche nelle difficoltà.

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