Potrebbe essere la risposta alla critica formulata pochi giorni fa a Milano da Philippe Daverio. Presentando al Palazzo delle Stelline la collezione darte della Fondazione Des Treilles di Anne Schlumberger, Daverio aveva rimproverato agli imprenditori lombardi di pensare più alle barche e alle squadre di calcio che allarte. Ed ecco che Angelo Guido Terruzzi (il signor Hilton) finanziere milanese con propaggini romane, presenta oggi al Vittoriano 250 capolavori della sua ricchissima collezione darte (si parla di cinquemila pezzi) attualmente custodita in parte nella sua villa di Bordighera e in parte (tra cui tre splendidi Tiepolo) allHotel Hilton di Monte Mario.
Quella di Angelo Guido Terruzzi è la storia esemplare di una divorante e intelligente passione che in cinquantanni - partendo da un Canaletto acquistato per autentico colpo di fulmine - lo ha condotto a riportare in Italia opere bellissime e di cui si erano perdute le tracce, come ha sottolineato ieri la studiosa Mina Gregori, presentando, insieme con la curatrice Annalisa Scarpa, questo «assaggio» della collezione .
Ma laspetto più interessante è che questa ricchissima e variegata collezione privata - non solo dipinti, ma mobili, argenti, maioliche e porcellane - potrebbe diventare pubblica. Si tratta solo di trovare il luogo e la città adatta. Esclusa Venezia (Terruzzi tentò invano di acquistare Palazzo Grassi, «soffiatogli» dal re francese del nickel Pinault) rimangono in corsa Milano e Roma. Per Milano preme lassessore alla cultura Sgarbi che già nel settembre scorso, su incarico del sindaco di Roma Rutelli, visitò la collezione a Bordighera.
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