Roma - I rom che in questi giorni hanno trovato riparo nel chiostro della Basilica di San Paolo, assistiti dalla Caritas diocesana di Roma, sono stati trasferiti presso una struttura di accoglienza individuata dalla stessa Caritas e gestita dalla cooperativa sociale Domus, dove hanno passato la notte.
Il Campidoglio: "Avanti col Piano nomadi" Una soluzione che ha trovato l'apprezzamento del sindaco della Capitale Gianni Alemanno, che ha ringraziato la Caritas "per il suo intervento decisivo per risolvere l’emergenza dell’occupazione della Basilica di San Paolo". Nel farlo il sindaco ha però ribadito con fermezza che la linea dell'amministrazione sul versante del Piano nomadi, che non cambierà.
La messa e gli sfollati Ieri, mentre nella basilica di San Paolo si celebrava la messa di Pasqua, all'esterno i rom per tre giorni hanno occupato il chiostro e il parco adiacente la chiesa. Partiti sabato per il rimpatrio assistito un paio di gruppi per poco più di una decina di nuclei familiari ai quali sono stati offerti mille euro, i negoziati si sono interrotti e non sono più ripresi. Ieri, a metà mattina, la basilica era affollata di fedeli. Molti hanno donato uova e colombe ai bambini e alle donne che erano sdraiati sul parco adiacente alla chiesa. Il sacerdote ha poi celebrato la messa incentrando l'omelia sul significato della Pasqua e della risurrezione. Sui nomadi, non un accenno.
Le transenne Durante la notte precente la gendarmeria ha transennato l'interno del chiostro per evitare che i rom si avvicinassero al cancello d'ingresso, così come è successo ieri. E mentre il personale di vigilanza e quello della gendarmeria vaticana controllava l'ingresso, i bimbi rom si avvicinavano ai cancelli nella speranza di incrociare lo sguardo di uno dei genitori rimasti dentro o di altri familiari. Da ieri mattina, ai nomadi che uscivano dalle stanze dove avevano trascorso la notte non veniva più consentito di fare rientro. Così, le famiglie e i gruppi si sono separati: al di qua e al di là del cancello.
La richiesta di aiuto Dopo la messa, una delle donne rom, in lacrime e in preda a un momento di crisi, rivolgendosi alle persone che si allontanavano dalla Basilica ha urlato "Aiutateci! Aiutateci". Alcuni fedeli si sono fermati vicino al prato incuriositi ma, saputo quanto stava accadendo, si sono allontanati in fretta. ''Chiediamo semplicemente una casa - ha aggiunto la donna in lacrime - perché non vogliamo andare a vivere lontano da Roma". Sul prato è stato affisso anche uno striscione con la scritta 'Comune&Vaticano... restiamo umani''. Intorno, numerosi volontari di diverse associazioni hanno offerto assistenza ai nomadi. Nella tarda mattinata sono stati allestiti dei tavoli ed è stato distribuito il pranzo pasquale a base di affettati, uova, pasta e carne.
Dopo le prime resistenze, i rom hanno consumato il pranzo anche se molte donne continuavano a piangere e a invocare aiuto. Un gruppo di bimbi inizialmente è rimasto a poca distanza dai tavoli, poi, esortati dai volontari, si sono avvicinati ai tavoli per pranzare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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