La Festa Internazionale di Roma è una scommessa. Soprattutto se si considerano i «colossi» Cannes, Berlino e Venezia, a cui inevitabilmente verrà paragonata. Ma è una scommessa che potrebbe risultare vincente, visto che la Capitale sta recuperando quel glamour da «Hollywood sul Tevere», che la rese celebre negli anni Cinquanta. Ben 83 milioni di euro è la cifra del giro daffari registrata lanno passato dallindustria capitolina dellaudiovisivo. Una cifra davvero confortevole se si pensa, poi, che in dieci anni è raddoppiata loccupazione nel settore. Le statistiche dicono che i mestieri del cinema attirano soprattutto i giovani e gli occupati sono prevalenza maschi. Tanti addetti ai lavori per riempire gli 86mila posti distribuiti in 113 esercizi cinematografici. I set di gran parte delle 1.500 imprese cinematografiche, continuano ad essere Cinecittà, Tuscolano, Tiburtina e Prati. E la macchina sembra che funzioni visto che, dati alla mano, i romani sono irriducibili cinefili, spendendo allanno più del doppio, rispetto al resto del paese.
La Festa di Roma, non è un segreto, guarda al mercato, vuole imporsi come ingranaggio dellindustria dellimmateriale, daltronde il Mifed (il mercato del cinema che si teneva alla Fiera di Milano) non cè più. Il cuore del «mercato di cinema» sarà via Veneto. Allhotel Excelsior i professionisti del settore potranno vedere in diverse sale le pellicole italiane ed europee. Il 18 ottobre in Campidoglio i rappresentanti delle regioni europee particolarmente fertili da un punto di vista cinematografico metteranno a confronto le diverse politiche e strategie dellindustria dellaudiovisivo. In quelloccasione verrà firmata una Convenzione sulle risorse economiche per finanziare progetti cinematografici coprodotti per il mercato europeo.
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