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Roma, narcotizzavano bambini per giochi pedofili: sei arresti

Tre maestre, una bidella e due uomini drogavano i piccoli, tutti tra i 5 e i 10 anni, poi li portavano in una villa per alcuni festini, che venivano filmati. Fioroni chiede scusa e annuncia: il ministero si costituirà parte civile

Roma, narcotizzavano bambini 
per giochi pedofili: sei arresti

Roma - Li narcotizzavano per costringerli a partecipare a giochi erotici. Vittime di alcuni insegnanti e collaboratori della scuola materna ed elementare "Olga Rovere" di Rignano Flaminio, vicino Roma, una cinquantina di bambini tra i 5 e i 10 anni. Sei le persone arrestate stamattina dai carabinieri di Bracciano su disposizione della Procura di Tivoli: tre maestre, il marito di una di loro (un autore televisivo di un'emittente nazionale), una bidella e un addetto a una pompa di benzina. Due delle tre maestre sono in servizio nella scuola da alcuni decenni e, oltre ad essere madri, sono nonne di bambini che hanno la stessa età degli scolari che sarebbero stati sottoposti a violenze sessuali. Una delle due è prossima al pensionamento. Le accuse ipotizzate sono quelle di associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione di minore, sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo, violenze sessuali su minore di anni 10 e atti osceni in luogo pubblico.

Le indagini L'inchiesta dei carabinieri sul presunto giro di pedofilia a Rignano Flaminio risale al luglio scorso. Lo scandalo in paese è scoppiato la mattina del 13 ottobre 2006 quando i carabinieri della compagnia di Bracciano eseguirono un blitz nella locale scuola materna. Su disposizione della Procura di Tivoli due maestre e una bidella furono portate in caserma dove furono interrogate a lungo. Nel registro degli indagati furono iscritte sei persone. Comprensibile lo sconvolgimento nel piccolo comune tra Roma e Viterbo dove vivono 7mila abitanti. Le indagini sarebbero cominciate in seguito a quattro denunce presentate da famiglie di alunni che avevano notato - e fatto attestare con certificati medici - strani arrossamenti o piccole escoriazioni nelle zone dei genitali dei bambini. I piccoli coinvolti dovrebbero essere una quindicina. Già da allora circolò la voce in base alla quale i carabinieri avevano accertato che in orario scolastico i bambini venivano portati con un pulmino in un locale privato, dove venivano fatti spogliare e ripresi mentre subivano abusi sessuali. Alcuni, per essere tenuti calmi, sarebbero stati drogati.

Gli indagati Saranno interrogati giovedì prossimo, nel carcere di Rebibbia, i sei arrestati nell'ambito dell'inchiesta sulla pedofilia di Rignano Flaminio. A essere ascoltati saranno le maestre della scuola materna "Olga Rovere" Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci e Silvana Magalotti, l'autore di testi televisivi Gianfranco Scancarello, che è marito della Del Meglio, la bidella Cristina Lunerdi e il cingalese Kelun Weramuni De Silva, addetto a un distributore di benzina. Ad assistere la Del Meglio e Scancarello gli avvocati Franco Coppi e Roberto Borgogno, mentre la Magalotti sarà difesa dall'avvocato Giosuè Naso.

La polemica Secondo l'Agerif, l'associazione genitori di Rignano Flamino, sono stati almeno cinquanta gli alunni dell'istituto comprensivo "Olga Rovere" oggetto di violenze. Ma nonostante gli appelli e le denunce, le maestre e la bidella che erano state indagate dal pm Mansi non erano state sospese a scopo cautelativo (una sospensione di tipo non sanzionatorio). Spiega l'associazione:
"Il ministero della Pubblica istruzione, l'ufficio scolastico regionale, non hanno assunto alcun provvedimento atto a impedire che la scuola si svuotasse".

Le scuse del ministro Il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, chiede "scusa" a tutte le famiglie delle piccole vittime della scuola materna di Rignano Flaminio. Il dicastero di viale Trastevere, fa sapere, si costituirà parte civile. "Siamo di fronte - dice Fioroni - a comportamenti esecrabili di gravità inaudita: gli atti, che pure sono attribuibili alle responsabilità personali dei singoli, non mi esimono tuttavia dal chiedere scusa a tutte le famiglie coinvolte. Lo chiedo anche a nome delle centinaia di migliaia di docenti e operatori scolastici che quotidianamente si impegnano con serietà e passione nel proprio lavoro e che da tali comportamenti criminali si sentono vittime e umiliati. Chiederò all'avvocatura dello Stato, come già purtroppo accaduto per casi di analoga gravità, la costituzione di parte civile da parte del ministero perché si perseguano, sul piano penale, civile e amministrativo le responsabilità di ogni tipo", anticipa il ministro. E assicura: "Sarà ovviamente tolleranza zero nei riguardi di tali ignobili crimini.

Oltre ai provvedimenti di sospensione già adottati da tempo dal direttore regionale, si procederà all'immediato licenziamento dei docenti coinvolti appena la magistratura avrà concluso il proprio operato".

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