Roma paga più tasse di Milano

Marco Morello

Nessuno si azzardi più a dire che Roma vive all’ombra e sulle spalle di Milano. Sarebbe il caso di rivedere più di un luogo comune alla luce dei dati diffusi dal dipartimento per le Politiche fiscali e relativi alle dichiarazioni «Unico» del 2004. Il livello del reddito dell’intera regione risulta in crescita, e con esso è salita anche l’imposta netta versata all’erario, al punto da assestarsi sul gradino più alto del Bel Paese. I contribuenti del Lazio sono in cima a questa classifica, anche se forse qualcuno di loro ne farebbe volentieri a meno. Si pagano in media 5.100 euro di tasse, mentre i «rivali» della Lombardia si fermano a 5.030 euro. Il loro reddito risulta tuttavia più alto, aggirandosi intorno ai 19.270 euro contro i 18.190 nostrani.
Dalle rilevazioni del ministero emerge anche la distribuzione per settore economico nella regione. I titolari di partita Iva sono in totale 324.305: di questi la maggioranza (187.691) sono imprenditori, seguono i professionisti (100.363) e fanalino di coda sono gli agricoltori (36.251).


Giuseppe Sorrenti, consigliere municipale di An e presidente dell’Istituto Italia, ha accolto con grande favore le statistiche del dipartimento per le Politiche fiscali: «Se a questi dati - ha commentato - si aggiungono anche quelli recenti sulle pensioni di invalidità e civili che sono erogate in numero maggiore al nord piuttosto che al centro, si evince che il Lazio è una regione che contribuisce di più al sistema Italia. Si è invertita una tendenza e si è sfatato il mito della “Roma ladrona”». Come dire, ride bene chi ride ultimo.

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