Roma - Le campane a festa. La folla davanti al Campidoglio. Roma in festa. Questa mattina papa Benedetto XVI ha fatto visita al Campidoglio dove è stato accolto, ai piedi della scala di Sisto IV, dal sindaco di Roma Gianni Alemanno che era affiancato dalla moglie Isabella Rauti. "E' un momento storico", ha affermato Alemanno. Così, nel giorno in cui si celebra Santa Francesca romana, il Santo Padre ha invitato a "respingere ogni forma di intolleranza" e a fare più sforzi "per aiutare i poveri".
Il saluto del Papa al Campidoglio Il Santo Padre e il primo cittadino di Roma sono saliti nello studio del primo cittadino di Roma. Dopo aver firmato il "Libro d’oro" degli ospiti nella Sala delle Bandiere, il Pontefice si è affacciato al balconcino dello studio privato del sindaco, dove è rimasto alcuni minuti, per ammirare la vista sui Fori imperiali. Un colpo di vento ha ripetutamente alzato al papa la mozzetta (la parte superiore dell’abito che poggia sulle spalle) coprendogli il capo e anche la visuale. Nella sala dell’Arazzo, Benedetto XVI, salutando i politici, gli assessori e i funzionari del Comune di Roma, ha donato a ciascuno di loro una copia numerata del Compendio della dottrina sociale della Chiesa.
Alemanno: "E' una giornata storica" "Per tutti noi oggi è una giornata storica". Ha esordito così il sindaco Alemanno prendendo la parola in aula Giulio Cesare nel corso della seduta straordinaria del consiglio comunale alla presenza del papa. Alemanno ha ricordato le parole pronunciate dal precedente pontefice Giovanni Paolo II durante la sua visita in Campidoglio avvenuta 11 anni fa. In particolare, ha fatto riferimento alla questo passaggio: "Qui si ritrovano la Roma civile e la Roma cristiana, non contrapposte, non alternative, ma unite insieme nel rispetto delle differenti competenze, dalla passione per questa città e dal desiderio di renderne esemplare il volto per il mondo intero". Alemanno si è, poi, rivolto a Benedetto XVI "come primo cittadino di una città operosa, che si trova ad affrontare gli effetti di una crisi economica globale, le sfide faticose dell’integrazione, il bisogno di sicurezza e di legalità, la ricerca di un’identità profonda e al tempo stesso proiettata verso il futuro". Secondo il primo cittadino di Roma, "la risposta autentica ai problemi che siamo chiamati ad affrontare è quella di riconoscere le nostre vere radici culturali e spirituali, la nostra memoria storica di romani, figli di una città universale".
Il Papa: "Respingere ogni intolleranza" Benedetto XVI, nel suo discorso alla giunta capitolina in Campidoglio, ha espresso la speranza che "Roma continui ad essere faro di vita e di libertà, di civiltà morale e di sviluppo sostenibile, promosso nel rispetto di ogni essere umano e della sua fede religiosa". Ricordando che Roma ha ormai "il volto di una metropoli multietnica e multireligiosa nella quale l’integrazione è talvolta faticosa e complessa", il Santo Padre ha auspicato che, di fronte al grande afflusso di immigrati e lavoratori stranieri, la città "saprà trovare la forza per esigere da tutti il rispetto delle regole della convivenza civile e respingere ogni forma di intolleranza e discriminazione". Benedetto XVI ha ricordato come la crisi economica stia colpendo Roma, in termini di disoccupazione e di difficoltà delle famiglie a pagare gli affitti e i mutui, ed ha esortato ad uno sforzo collettivo per aiutare i poveri. "Tutti - ha detto parlando al consiglio comunale - si facciano nuovamente carico delle esigenze dei più disagiati, sentendosi partecipi di un’unica famiglia".
Il saluto del Papa a Roma Lasciando la sala delle Bandiere del Campidoglio, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ha mostrato a Benedetto XVI la targa marmorea apposta a ricordo della visita. Sulla targa è incisa la scritta "a sua Santità Benedetto XVI - i cittadini romani nel giorno dedicato a Santa Francesca Romana con l’impegno di fare di Roma la capitale della vita e della solidarietà". Poi, salutando dalla Loggia del Palazzo senatorio, i cittadini romani che riempivano solo in parte la piazza Del Campidoglio, ha detto di sentirsi ormai un pò romano, "vivendo a Roma da tantissimi anni". "Ma più romano - ha aggiunto - mi sento come vostro vescovo".
Migliaia di persone in festa È stato accolto da qualche migliaio di persone al suo arrivo in Campidoglio. In piazza comunità religiose, scuole, associazioni di volontari, e anche una delegazione del Casilino 900, uno dei più grandi campi nomadi della capitale. "Siamo orgogliosi di questa visita - spiega Ugo Cianetti, della Comunità di Sant’Egidio - il sindaco Alemanno ha messo in Campidoglio una targa che recita 'Per una città più umana e solidale'. Siamo molto d’accordo con questa visione della città". Suor Maria Chiofi, vicepreside della scuola Teresa Spinelli, gestita dalle suore agostiniane, cerca di tenere a bada i suoi ragazzi più indisciplinati, mantenendo un pò di ordine. L’istituto ha portato in piazza, infatti, tutti i propri studenti, dalla prima elementare alla terza media. Una delegazione di 43 fedeli, in pellegrinaggio dall’Ungheria, è venuto a salutare il Papa. "Siamo molto felici di avere l’occasione di vedere il Santo padre", dice Laslo Maga, il responsabile del viaggio, spiegando che il pelleginaggio è stato organizzato in occasione dell’anno Paolino. In piazza anche la Caritas diocesana di Roma, che gestisce l’ostello don Di Liegro, a ridosso della stazione Termini, e quello del Casilino vecchio, per i senza casa. "È una gioia salutare il Papa", spiega suor Vittoria, accompagnata da volontari e ospiti delle due strutture. Una quarantina di disabili è accompagnato invece dai volontari di Unitalsi, una organizzazione legata alla Caritas che si occupa di portare i disabili in pellegrinaggio. "A ottobre a Lourdes - spiega Matteo - ne abbiamo portati settemila solo dal Lazio, abbiamo riempito cinque treni e due aerei". Dal campo nomadi del Casilino 900 è arrivata una delegazione di 13 persone. "Dobbiamo ringraziare il sindaco - spiega Najo Adzovic, portavoce del campo - di aver creato una tavola rotonda dove possiamo discutere dei nostri problemi. Speriamo che il Santo padre ci pensi sempre e ci stia vicino spiritualmente in questi momenti critici e bui".
Il raccoglimento al monastero Benedetto XVI, al termine della visita in Campidoglio, è giunto al monastero di Santa Francesca Romana, in via del Teatro Marcello.
All’ingresso del monastero, il Papa ha salutato i molti fedeli che lo hanno accolto al grido di ’Viva il Papà. Benedetto XVI ha salutato alcuni bambini ed è entrato nel convento. Dopo un momento di raccoglimento il papa dovrebbe pronunciare un discorso. Quindi il rientro in Vaticano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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