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La Roma-Rieti in 90 minuti? Solo un’illusione

Finisce sotto un fuoco di fila di accuse l’accordo fra Regione Lazio e Provincia di Rieti per l’acquisto di tre treni diesel per il potenziamento della tratta Terni-Rieti-Roma. Troppo lunghi i tempi di percorrenza, troppo costoso il servizio per l’utente, secondo Alleanza Nazionale, che nei giorni scorsi ha presentato una interrogazione urgente al governatore Marrazzo a firma congiunta del coordinatore regionale Francesco Aracri e del capogruppo Antonio Cicchetti. «Il presidente della Provincia di Rieti Melilli e l’assessore ai Trasporti della Regione Lazio Ciani - si legge nell’interrogazione - vorrebbero acquistare i tre treni dalla ditta francese Alstom, con stabilimento a Colleferro, al prezzo complessivo di 16 milioni, per collegare Rieti a Roma in 90 minuti. Ma la Alstom non ha mai costruito treni con velocità superiore a 120 chilometri l’ora; l’acquisto avverrebbe senza una procedura di evidenza pubblica e risulta risibile che un prototipo costi solo il 40 per cento in più dei treni costruiti in serie». «Questi tre prototipi, in sostanza, - spiega Aracri - non sono così veloci per andare da Rieti a Roma in 90 minuti, non potrebbero viaggiare lungo la direttissima Orte-Roma, dove la velocità minima è di 150 chilometri all’ora, e viaggiando sulla linea lenta, Orte-Tiburtina-Fiumicino, impiegherebbero tra il capoluogo sabino e Roma oltre due ore e mezzo». Addirittura più di oggi.
Ma non è tutto. I prototipi, infatti, richiedono per l’omologazione da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana) almeno tre anni di tempo. «Nelle more dell’acquisto - prosegue l’interrogazione di An - Melilli vorrebbe noleggiare dalla Fcu, Ferrovia centrale umbra, tre coppie di treni. Tale operazione dai conti fatti costerebbe 2 milioni e 460 mila euro all’anno, totalmente a carico della Provincia». A questo punto la domanda sorge spontanea: quanto costerebbe il biglietto all’utente? Nel caso l’accordo Fcu-Provincia andasse in porto, i viaggiatori di Rieti «uscirebbero» dal sistema Metrebus, quindi il biglietto varrebbe solo per il treno, non per i mezzi dell’Atac dentro Roma o del Cotral se volessero tornare in pullman. Ma anche in caso di accordo tariffario, quanti passeggeri sarebbero necessari per coprire il costo di un viaggio andata e ritorno col biglietto Metrebus? «Stando ai miei calcoli - risponde Aracri, già assessore ai trasporti della Regione - dovrebbero essere 788 su ogni treno, peccato che quelli attualmente in servizio ne possono portare al massimo 145».
L’eventuale accordo insomma non migliorerebbe il trasporto, sarebbe un enorme aggravio di spesa per la Provincia, implicherebbe costi salatissimi agli utenti. Aracri e Cicchetti, quindi, chiedono con l’interrogazione a Marrazzo e Ciani di sapere «quali urgenti provvedimenti intendano adottare al fine di evitare uno sperpero di denaro pubblico nonché maggiori costi a carico dell’utenza; qual è la logica trasportistica che presidierebbe: a) al voler acquistare treni francesi inutili; b) al voler stipulare accordi da parte della Provincia di Rieti con la Ferrovia centrale umbra, che non produrrebbero nessun miglioramento del servizio, ma anzi un deterioramento».
«Oggi il trasporto sulla L’Aquila-Rieti-Terni e successiva Terni-Roma è garantito da Trenitalia Lazio e costa alla Regione Lazio 7 milioni - aggiunge Aracri -.

Ci risulta che il servizio potrebbe essere ceduto a soli 5 milioni a Trenitalia Umbria, che ha già una joint venture per l’eventuale sub-affidamento con la Fcu. L’accordo si potrebbe fare domani. Come mai non si procede?».

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