La Roma sfida l’Inter-tabù Spalletti: non firmo il pari

Un test per sfatare un tabú duro a morire. Non clou del turno infrasettimanale di campionato l’irrisolta Roma di Spalletti sfida l’Inter dei panchinari di lusso. Il problema è che lo fa a San Siro, lo stadio delle occasioni mancate. In ballo l’opportunità di fermare una delle squadre più in salute (Adriano è in panchina) e far pace con la tifoseria che ancora si sogna il gol di Rocchi. L’Inter ha però qualcosa in più della Roma e non sono solo i punti in classifica, Spalletti lo sa. Il tecnico sa anche che una vittoria potrebbe dare un calcio al momento no, per cui adesso la squadra non deve pensare a quello che è stato ma a quello che deve fare e a dare qualcosa in più, soprattutto a livello individuale. Per questo per la partita di questa sera, nonostante la tradizione negativa per la Roma al Meazza, il tecnico non firmerebbe per un pareggio: «Il pari deve essere una conseguenza di una mancata vittoria - dice Spalletti - e non il risultato di una scelta. Pensarla così ci potrebbe limitare». Così come la squadra non deve partire pensando di essere già sconfitta: «Né io né i giocatori ci sentiamo così. Questo modo di pensare forse è una conseguenza dei risultati che ci accompagnano».
La Roma a viso aperto contro l’Inter quindi, nonostante tutto. «Nella totalità dell’organico siamo inferiori - ammette l’allenatore - poi bisogna vedere cosa succede in campo».

Inevitabili le critiche alla Roma e al tecnico dopo queste prime 8 giornate di campionato. «Sono lecite - conclude Spalletti - e sono il minimo visto quanto stiamo facendo. Deluso da questa partenza? Dispiaciuto soprattutto, perché questa piazza merita altro. Deluso soprattutto da me stesso».

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