Politica

Roma, suicida in caserma la tenente dei carabinieri: aveva vinto Miss Abruzzo

Era stata tra le finaliste a Salsomaggiore, poi la decisione di arruolarsi nell’Arma. Ieri mattina si è sparata: Claudia Racciatti, 29 anni, temeva un'azione disciplinare. Si è tolta la vita davanti a due colleghi

Roma, suicida in caserma  
la tenente dei carabinieri: 
aveva vinto Miss Abruzzo

Roma - Si è uccisa nel suo ufficio mentre il battaglione era schierato nella piazza d’armi.

Claudia Racciatti, 29 anni, bellissima tenente dei carabinieri, originaria di Vasto (Chieti), è morta così ieri mattina a Roma, nella caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa di Viale Giulio Cesare, dove prestava servizio alla scuola allievi dell’Arma. La Racciatti era stata tra le finaliste al concorso di Miss Italia nel 1999 con il numero 98, con la fascia di Miss Bellezza Rocchetta Abruzzo e aveva frequentato il corso da allievo ufficiale nel 2003, giungendo all’ottavo posto.
Non solo una giovane in divisa ma anche un volto. Dopo l’arruolamento aveva prestato il suo dolcissimo viso anche a una campagna promozionale dell’Arma. Claudia era una delle due figlie di Domenico Racciatti, originario di Guilmi, comandante della stazione di Vasto del Corpo Forestale dello Stato.

Era diventata l’immagine dell’Arma dei Carabinieri per aver prestato il volto in una campagna promozionale, quando i manifesti avevano coperto i muri in tutta Italia per invitare all’arruolamento. Ancora da chiarire i motivi del gesto.

«Per noi le miss sono tutte figlie perciò siamo profondamente dispiaciuti e aspettiamo di conoscere le motivazioni», ha detto all’Adnkronos la patron di Miss Italia Patrizia Mirigliani, appena appresa la notizia .

«È stata una ragazza -spiega la Mirigliani- che ha fatto una scelta di vita che poche donne riescono a fare. L’ho rivista proprio adesso nelle immagini, era una bella ragazza dai capelli mossi e dal viso angelico, non riesco proprio a spiegarmi questo gesto».

Tocca agli investigatori dare una risposta. E secondo loro la tenente Claudia Racciatti potrebbe aver perso la ragione perché temeva di subire un’azione disciplinare: è questa, secondo quanto si è appreso, una delle ipotesi che l’avrebbero spinta al suicidio.
Sembrerebbe, infatti, che l’ufficiale fosse stata accusata da alcuni commilitoni della sottrazione di beni personali. Per accertare e chiarire l’intera vicenda i colleghi hanno deciso di ascoltare amici e familiari dell’ufficiale. La giovane si è uccisa mentre era nella nella stanza del suo ufficio con altri due colleghi, sparandosi con la sua calibro 9.
Un dato preoccupant3: nel 78 per cento dei casi di suicidii tra gli appartenenti alle Forze armate i protagonisti carabinieri: è quanto si legge nell’ultima «Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell’organizzazione delle Forze armate», trasmessa dal ministero della Difesa al Parlamento.

Nel 2008 (l’anno al quale sono aggiornati i dati) i suicidi nelle quattro Forze armate sono stati 18 (lo stesso numero dell’anno precedente), di cui 14 tra i carabinieri.

Anche negli anni precedenti i suicidi tra il personale dell’Arma hanno costituito una «porzione rilevante» del dato generale. La maggior parte dei suicidi dei carabinieri (12 su 14) sono avvenuti fuori servizio.

«La maggior parte degli eventi - si legge nella Relazione - è riconducibile a problemi di carattere personale».

Commenti