Roma, ucciso uomo in strada: si teme regolamento di conti

Omicidio nella zona dei Prati Fiscali: tre uomini hanno sparato diversi colpi di pistola verso la vittima, poi sono fuggiti a bordo di un’auto

Roma, ucciso uomo in strada: si teme regolamento di conti

Omicidio in pieno giorno a Roma. La vittima, un rom di origini bosniache di 25 anni, è stato affiancato da un’auto tra via Val d’Ala e via dei Prati Fiscali poco dopo le 15 e 30. A bordo almeno due persone, secondo i primi testimoni. Ma fra i tre nemmeno una parola: a fare fuoco è il passeggero della berlina. Pochi secondi e il corpo del giovane è a terra in un lago di sangue.

Solita “sceneggiatura” per un copione visto fin troppe volte nella capitale negli ultimi anni, solo che anche questa volta non siamo in una periferia degradata della città. Via dei Prati Fiscali, via Salaria, il quartiere delle Valli: una zona medio borghese, confina con il Salario-Parioli, da anni al centro di una guerra fra bande per il controllo della prostituzione. Ed è proprio questa la pista più accreditata per i carabinieri (ancora sul posto per i rilievi di routine) che indagano sull’ennesimo omicidio dall’inizio dell’anno. Altri dodici mesi funestati da una serie incredibile di morti ammazzati, la maggior parte uccisi per storie di malavita. Tutti, o quasi, rimasti impuniti.

Una zona della Roma bene che combatte da anni per una “pulizia che tutti promettono e nessuno mantiene” ricordano i residenti, a dir poco allarmati per il crescendo di criminalità davanti alle loro case. “Inutili - continuano gli abitanti di via Conca d’Oro - le telecamere piazzate lungo la via Salaria dall’incrocio con l’Olimpica al grande raccordo anulare. Prostitute e protettori lavorano indisturbati a tutte le ore e sotto gli occhi di tutti. Non ne possiamo più”.

Una vera e propria esecuzione a colpi di pistola, insomma, una condanna inflitta probabilmente per uno “sgarro” a un clan rivale per ragioni di territorio. Un altro nomade “stanziale” venne ucciso a poca distanza da lì, alla stazione ferroviaria Nomentana nel 2007. Ma l’omicidio che ha scosso tutta l’Italia è senza dubbio quello accaduto a pochi chilometri dai Prati Fiscali, alla stazione Tor di Quinto. Giovanna Reggiani viene violentata e massacrata di botte fino alla morte il 30 ottobre del 2007 da Nicolae Mailat, un muratore romeno di 24 anni del vicino campo rom.

Un episodio isolato? Nemmeno per sogno. Esattamente un anno fa sul litorale romano venivano uccisi a colpi di 38 special due vecchie conoscenze delle forze dell’ordine. Francesco Antonini, detto “il Sorcanera”, 39 anni, e Giovanni Galleoni, detto “Baficchio”, 44 anni, le vittime dell’agguato. Mai scovati i loro assassini.

Ed esattamente un anno fa il sindaco di Roma tuonava contro tutti coloro che minimizzavano i fatti di sangue (ben 35 dall’inizio dell’anno). “C’è un attacco da parte della criminalità organizzata alla nostra città - spiegava Gianni Alemanno -. Mi era stato detto che si trattava di singoli episodi e situazioni non di criminalità organizzata, ma questi tipi di letture mi sembrano ormai inaccettabili e insufficienti. Siamo di fronte a un’emergenza che va fronteggiata con misure drastiche”. “Chiederò al nuovo ministro dell’Interno - concludeva - e al capo della polizia di proteggere Roma da questi aggressori. Non basta risolvere un caso isolato. Bisogna far sì che tutti i quartieri siano protetti. Ci sono bande territoriali che stanno crescendo e, attraverso il traffico della droga, si stanno connettendo alla criminalità organizzata.

Dobbiamo evitare che nasca un nuovo fenomeno come la banda della Magliana”.

Poche settimane dopo: il 4 gennaio a Tor Pignattara due rapinatori uccidono un commerciante cinese, Zhou Zeng, e la figlia Joy di appena nove mesi di vita.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica