Roma, vibratori in vendita sui banconi delle farmacie

Accordo raggiunto tra un’azienda che produce profilattici e il Comune capitolino

Enza Cusmai

da Milano

La questione ha sollevato già un vespaio di polemiche. O si è a favore o si è contro, niente vie di mezzo. L’oggetto della polemica è piccolo, maneggevole, moderatamente costoso (65 o 75 euro a seconda del modello). Si chiama vibratore, un attrezzo dedicato soprattutto alle signore sole che non vogliono rischiare di fare sesso a rischio con il primo venuto.
La finalità del prodotto è conosciuta. E fino ad ora chi voleva sperimentarlo doveva presentarsi in qualche imbarazzante sexy shop per acquistarlo alla chetichella. Ora, ogni signora interessata che abiti a Roma può acquistarlo in una delle tante farmacie comunali. Proprio così. La «Durex», nota azienda produttrice di profilattici, ha stipulato un accordo con la Farmacap, l'Azienda speciale Farmasociosanitaria Capitolina per l'esposizione e la vendita di massaggiatori intimi femminili della linea «Play».
Naturalmente non tutti i farmacisti hanno accolto il nuovo prodotto con entusiasmo. Ma il direttore generale della Farmacap, Marco Orgera, ritiene che non ci sia nulla di male a distribuire questi articoli nelle farmacie, essendo queste un luogo dove le persone cercano il benessere non soltanto fisico ma anche psichico. E dunque, nonostate le perplessità, il prodotto è stato comunque esposto per obblighi commerciali, ma in una posizione defilata. Il riscontro tra il pubblico sembra debole. «Finora non abbiamo avuto nessuna richiesta - ha detto il direttore di una farmacia -, solo un ragazzo ha comprato un anello vibratore per fare uno scherzo a una sua amica». Per pubblicizzare il prodotto è stato creato anche un depliant, ma anche questo non viene esposto poiché rischia di creare imbarazzo. «Ci è capitato che un bambino, attratto dagli orsetti sulla copertina, abbia preso in mano il depliant e abbia chiesto spiegazioni alla mamma - ha continuato il farmacista -. Da quel momento abbiamo deciso di toglierlo dal bancone».
La ditta produttrice difende la sua scelta commerciale. Alla Durex spiegano che i vibratori «Play», realizzati in collaborazione di un pool di esperti sessuologi, non devono associarsi ad articoli da sexy shop. E garantiscono che il loro prodotto verrà venduto solo nei canali farmaceutici o della moda. Le rassicurazioni dell’azienda non convincono la maggioranza del farmacisti italiani. «Nessuna legge ne impedisce la vendita, però... mamma mia» sbotta una farmacista milanese. Alessandro Carletti, titolare di Federfarma Lombardia aggiunge: «Ma davvero? A me viene da sorridere: in un momento in cui le farmacie italiane si interrogano sul corretto assortimento para-farmaceutico da adottare, le farmacie di Roma seguono una particolarissima filosofia che io non condivido».
Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm rincara la dose: «Vogliamo che la farmacia sia solo farmacia e basta. Si deve dedicare meno spazio a sandali e profumi e più attenzione alla salute dei cittadini».

Senza appello la condanna di Giorgio Siri, presidente nazionale di Federfarma: «Una scelta da sexy-shop». Una decisione «di cattivo gusto, che le farmacie private, almeno finché sarò io presidente, non prenderanno mai».

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