Roma, Volandri non si ferma più: è semifinale Come Panatta nel '78 

Altra clamorosa prova del tennista azzurro dopo il successo su Federer: 6-2, 6-3 al ceco Berdych, numero 13 del mondo. E' semifinale al Foro Italia, l'ultimo fu Panatta 29 anni fa. "Filo" è il ritratto della gioia: "Ho giocato un'altra partita perfetta. Non svegliatemi" 

Roma, Volandri non si 
ferma più: è semifinale 
Come Panatta nel '78 

Roma - Dopo Federer, pure Berdych. E' proprio la settimana da divo di Filippo Volandri. Il tennista azzuro impiega un'ora e tre minuti per sgretolare la sicumera del ceco, numero 13 del mondo. Il centrale del Foro Italico osanna il livornese di scoglio per il secondo giorno di fila. E lui, il "Filo" che finalmente ha recuperato il bandolo della matassa della sua carriera e del suo tennis, risponde alla grande. A fine primo set è già ora dell'abusatissimo "Po-po-po-po": pare la notte dei campioni del mondo al Circo Massimo. Sono passati 29 minuti e il primo set è andato: 6-2. Volandri aggredisce il ceco dai palleggi pre-partita. E non gli lascia spazio, mai. Una palla sulla riga dietro l'altra. Il servizio, colpo che lo ha fatto sempre rimandare a settembre, entra. Non sono bombe, ma le prime sono profonde e sicure. Poi "Filo" fa il resto con le risposte: dritti lungolinea e d'incrocio da far invidia a un barbiere dell'esercito. La seconda partita è sorella gemella della prima. Un break subito, uno a chiudere. Berdych non ci capisce nulla: troppi gli errori gratuiti del ceco, che non riesce mai a variare i ritmi dei colpi a Volandri. Mezz'ora e spicci e via: 6-3. Domani sarà semifinale. Come Panatta. Anno di grazia 1978. Volandri non era ancora nemmeno nei pensieri dei suoi genitori. E' nato il 5 settembre del 1981. 

"Non svegliatemi" A fine match la gioia è immensa: "Provo una grande emozione. E' stata un'altra partita perfetta: ho messo tutti colpi a pochi centimetri dalla riga. Questo è un altro risultato netto, i miei avversari fanno fatica a giocare contro di me. Gioco in sicurezza, ma allo stesso tempo riesco a infilare palle molto cariche". L'incoscienza è la sua forza: "E' un'altra pagina storica. Tutti pensavano che oggi mi sarei rilassato. Non mi rendo conto, come ieri, sono ancora nel tunnel. Non voglio ragionare fino alla fine del torneo". Nessuno ha voglia di svegliarsi. E vinciamolo 'sto torneo, Volandri.

Domani la semifinale contro il vincente dell'incontro tra Chela, argentino, e Gonzalez, cileno. Volandri non sceglie: "L’argentino è più completo, ma Gonzalez fa più male col dritto. Ma a questo punto chi capita capita...".

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