La Roma vuole un sosia di Capello Ecco Cuper per domare i Totti boys

Scelto il tecnico che ha appena salvato il Maiorca Restano Mancini e Montella. Boniek direttore generale

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Gian Piero Scevola

Ti salvo e me ne vado. E se retrocedi, motivo in più per fare le valigie. Sembra essere questa la filosofia degli allenatori di calcio, più preoccupati di cercare nuove panchine che non di conservare quella sulla quale siedono. Un valzer, quello dei tecnici, che mai come in questo finale di stagione sta imperversando tra trattative, telefonate, incontri carbonari e chi più ne ha più ne metta. Un tripudio di panchine, insomma, dove tanti troveranno posto (e relativo contratto) e altrettanti continueranno a sperare nelle disgrazie altrui per subentrare.
Il colpo a sorpresa dovrebbe arrivare proprio da Roma, in questa stagione passata tra le mani di Prandelli, Voeller, Del Neri e Conti. Rosella Sensi non svela il mistero sul nuovo tecnico, ma il nominativo che non t’aspetti è quello di Hector Cuper, il tecnico argentino che, messi alle spalle gli anni alla corte di Massimo Moratti, è l’uomo del giorno in Spagna, un eroe per avere evitato al Maiorca una retrocessione che sembrava già fatta. «È stata una resurrezione in tutti i sensi», ha affermato Cuper che, dopo aver perso la finale di coppa Coppe nel 1999 proprio col Maiorca contro la Lazio e dopo l’infausto 5 maggio 2002, quando l’Inter all’Olimpico buttò via uno scudetto, potrebbe ora prendersi una bella rivincita sull’altra sponda del Tevere. La Roma che vuole un tecnico alla Capello, un duro con le spalle forti che non guarda in faccia a nessuno e non teme i tifosi, ha anche chiesto a Boniek di sostituire il dimissionario Baldini come direttore generale. Con Cuper l’accordo è stato subito trovato: 3 anni di contratto a 2 milioni a stagione, con l’assicurazione che Totti, Montella e Mancini non verranno ceduti. Per Cassano si vedrà. Sembra invece allontanarsi l’arrivo di Alessandro Moggi come dg giallorosso: la piazza non lo vuole, le radio romane sono in agitazione, il fatto di chiamarsi Moggi e di essere presidente dell’odiata Gea sembra essere un motivo davvero troppo pesante da superare, anche se l’accordo con la famiglia Sensi è pronto da un pezzo. E se non ci sarà Moggi, non potrà esserci neppure Francesco Guidolin (uomo Gea), che ha rotto col Palermo e che ora è destinato al Genoa (con Cosmi sulla strada della disoccupazione).
La risposta dei cugini biancocelesti non s’è fatta attendere: via Papadopulo, ecco Giovanni Trapattoni che, reduce dalla delusione della sconfitta nella finale di coppa del Portogallo contro il Vitoria Setubal, oggi scioglierà le riserve col Benfica. «Non ho mai detto di non voler restare in Portogallo», precisa il Trap. «Ho solo rivelato che sento molto la nostalgia della mia famiglia e che per questo stavo prendendo in considerazione l’idea di tornare a casa. Ma domani (oggi per chi legge, ndr) deciderò. Roma? È una gran bella città e penso che qualsiasi tecnico vorrebbe andarci». Il presidente Claudio Lotito lo vuole; in realtà il Trap si era offerto anche alla Roma a 400mila euro a stagione, con la Lazio dovrà accontentarsi della metà.
Un altro che in tanti vorrebbero è Gigi Del Neri: per il Palermo e la Fiorentina è la prima scelta, si sono fatti avanti anche Bologna e Genoa, ma la destinazione sicura è Firenze. In riva all’Arno, Del Neri ha tutto da guadagnare («Firenze è una piazza stimolante e una cosa è certa: non subentrerò mai più a stagione in corso», precisa il friulano); potrà contare sull’esperienza del nuovo ds Pantaleo Corvino, il leccese scopritore di talenti e sulla competenza dell’ex giallorosso Franco Baldini, altra new entry in casa viola. I fratelli Della Valle vogliono fare le cose in grande ed evitare in futuro le sofferenze di questi giorni (gli obiettivi sono Abbiati, Vargas, Ledesma e Caracciolo).
Un altro che aspira a Firenze è Cesare Prandelli («Ho conosciuto Della Valle, mi ha fatto un’ottima impressione, sono a disposizione. Ho anche altre offerte, ma Firenze è in cima alle mie preferenze»). Ritornerà invece nell’amata Parma al posto di Carmignani. Con Spalletti destinato a restare a Udine, è libera la panchina del Palermo: Zeman, che farebbe carte false per tornare a Roma in giallorosso, e non lo nasconde neppure, dovrà accontentarsi del rosanero dei siciliani, anche se nelle ultime ore è forte la concorrenza di Bortolo Mutti, pronto ad essere sostituito nel Messina da Silvio Baldini.

Chi invece rischia la disoccupazione è Alberto Zaccheroni: tutti lo cercano, ma nessuno gli fa firmare il contratto. Anche Claudio Ranieri, reduce da una stagione sfortunata a Valencia, aspetta una chiamata dall’Italia. E il postino non sempre suona due volte.

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