Cronaca locale

Autisti assunti anche senza patente: il curioso avviso di Roma Tpl

L’azienda che opera per conto di Atac garantirebbe il pagamento della formazione per acquisire i titoli necessari, per poi assicurare l’assunzione a tempo determinato. La polemica dell’opposizione

Autisti assunti anche senza patente: il curioso avviso di Roma Tpl

La notizia, decisamente curiosa, non è passata inosservata. Roma Tpl, l’azienda che gestisce per conto di Atac (Agenzia del trasporto autoferrotranviario della Capitale) numerose linee periferiche della città, ha pubblicato un avviso di ricerca di personale alquanto insolito. L’annuncio è rivolto in particolare ai disoccupati da formare all’interno della società, ma quello che sorprende è che tra i requisiti richiesti non c’è il possesso delle patenti D e CQC, indispensabili per esercitare la professione di autotrasportatore di merci e persone su mezzi oltre uno specifico peso. Roma Tpl, in sinergia con una scuola guida, garantirebbe il pagamento della formazione per acquisire i titoli necessari, per poi assicurare l’assunzione a tempo determinato.

L’avviso ha provocato, come riporta Il Tempo, la reazione dell’opposizione. “È vero che Roma Tpl è un'azienda privata – ha dichiarato al quotidiano Stefano Erbaggi, consigliere capitolino di Fratelli d'Italia –ma visto che Atac, nella sua selezione di nuovi autisti, chiede ai candidati la patente e un'esperienza almeno biennale, ci si aspetterebbe che lo stesso livello qualitativo del servizio sia garantito su tutto il territorio”.

La vicenda sicuramente avrà un lungo strascico e creerà malumori e polemiche. Intanto, Roma Tpl, dopo il polverone che si è alzato in conseguenza dell’annuncio di ricerca di personale ha preferito, per il momento, non rilasciare dichiarazioni.

A fine ottobre l’azienda era già finita nell’occhio del ciclone per un’altra questione. Il Municipio X aveva chiesto al Campidoglio di revocare l’assegnazione di tre linee al consorzio Roma Tpl per alcuni gravi disagi creati agli utenti.

Una serie di disservizi, secondo il parlamentino, a discapito in particolare delle aree più periferiche, dove i pendolari sono costretti a lunghe file per usufruire dei pochi mezzi a disposizione.

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