Cronaca locale

Arrestato il rapper che canta per centri sociali e meticciato

Pol G, melodizzatore degli Assalti Frontali, la band legata alla galassia dei centri sociali e della sinistra antagonista, si scusa su Instagram dopo il maxi-sequestro di droga in casa sua: "Quando si sta con l'acqua alla gola si prendono rischi e decisioni dei quali mi assumo la esclusiva responsabilità"

Arrestato il rapper che canta per centri sociali e meticciato

"Noi Assalti Frontali che proprio in questi giorni stiamo mandando in stampa il nostro nuovo disco apprendiamo dispiaciuti le notizie sparate sui giornali riguardanti la vicenda del nostro fratello Pol G, gli esprimiamo la nostra solidarietà, ti siamo vicini, nessuno resta solo". Così il gruppo rap legato all’estrema sinistra commenta l’arresto del suo "melodizzatore", trovato con sei chili di droga in casa.

Hashish e Marijuana che il cantante spacciava "per vivere". Una partita che però, come riferisce Il Messaggero, sarebbe potuta fruttare al rapper ben 100mila euro. "Non lavoro, non posso fare concerti, mi sono arrangiato in altro modo", ha spiegato Pol G, all’anagrafe Paolo Bevilacqua, 55 anni, incensurato. Quando i finanzieri hanno fatto irruzione in casa sua, ieri, al Pigneto, lo hanno trovato in stato confusionale. Oggi, dopo una condanna a due anni con pena sospesa, l’obbligo di firma e una maxi-multa di 20mila euro da pagare, si giustifica così: "Quando si sta con l'acqua alla gola si prendono rischi e decisioni dei quali mi assumo la esclusiva responsabilità".

"Gli Assalti nulla c'entrano in questa storia che riguarda esclusivamente la mia personale difficile sopravvivenza negli ultimi mesi", si legge ancora nel profilo Instagram della band. Poi il rapper ringrazia e abbraccia "chi sta manifestando vicinanza e affetto in queste ore". L’episodio però imbarazza non poco il gruppo nato nel quartiere popolare di Centocelle.

Da quasi trent’anni "l’hip hop militante" degli Assalti Frontali, come l’ha definito qualcuno, è la colonna sonora dell’estrema sinistra romana. Dal Forte Prenestino, centro sociale alla periferia della Capitale, alle aule occupate delle università romane, alle canzoni contro la "mafia" ad Ostia, l’elogio del "meticciato" e la battaglia per le porte aperte ai migranti, il gruppo è un simbolo nel panorama musicale underground.

Pol G si unisce alla band "antagonista" nel 1991, quando si chiude il capitolo di Onda Rossa Posse, il gruppo nato all’interno dell’emittente radiofonica romana, Radio Onda Rossa. È la spalla di Militant A, al secolo Luca Mascini, frontman e cantante del gruppo. Pol G fa il controcanto e assieme agli altri componenti del terzetto mette in musica le principali rivendicazioni del suo mondo: dall’antifascismo, all’integrazione, dalle lotte per i diritti civili a quelle contro i "palazzinari".

All’inizio di settembre il rapper "melodizzatore" era stato ospite anche al Macro di via Nizza per un incontro sulla storia dell’hip hop nostrano "come militanza politica e attivismo nei centri sociali e nelle piazze". Una militanza che arriva fino ai giorni nostri con le canzoni contro gli sgomberi delle occupazioni abusive, come quella di via Cardinal Capranica, o a sostegno di realtà legate alla galassia dei centri sociali, come la Pecora Elettrica, dato alle fiamme a novembre del 2019. Per gli inquirenti fu una ritorsione legata a dinamiche di spaccio.

E poi la canzone sulla pandemia e il "virus della solitudine" in cui gli Assalti denunciano gli effetti della crisi e del lockdown sulla città. "Con ogni mezzo necessario resistiamo", canta Militant A alzando il pugno chiuso.

E la sua spalla deve averlo preso in parola, allestendo una vera e propria centrale dello spaccio in casa sua.

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