Cronaca locale

Cittadinanza illegale per 600 brasiliani, nuovi fermi ad Anzio

L'inchiesta, partita dal comune di Anzio, si è estesa anche a quello di Nettuno

Cittadinanza illegale per 600 brasiliani, nuovi fermi ad Anzio

Una corsia preferenziale per far ottenere la cittadinanza italiana a oltre 600 immigrati, tutti brasiliani: questo, in sostanza, il quadro ricostruito dalla procura della Repubblica di Velletri dopo un anno di indagini.

Era stata la comune nazionalità dei beneficiari a far nascere i primi sospetti all'Ufficio stranieri della Questura di Roma, come riferito da "Il Messaggero". Una lunga inchiesta che ha portato gli inquirenti a focalizzare la propria attenzione su un consistente numero di pratiche svolte presso il comune di Anzio, e successivamente di ampliare l'investigazione fino a coinvolgere anche il comune di Nettuno. Le forze dell'ordine hanno portato alla luce un vero e proprio traffico di cittadinanze illecite, concesse a oltre 600 immigrati di nazionalità brasiliana, basato sull'attestazione di residenze fittizie dei diretti interessati ad Anzio e Nettuno o sulla certificazione dell'esistenza di avi immigrati anni addietro dal nostro Paese.

Stando a quanto riportato da "Il Messaggero", il primo arresto avvenne nel febbraio del 2021: fu allora una funzionaria dell'Ufficio anagrafe di Anzio ad essere arrestata con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'ampliamento delle indagini, come detto pocanzi, ha permesso agli inquirenti di individuare altri responsabili. È notizia di ieri, infatti, quella della restrizione ai domiciliari di una funzionaria dell'Ufficio anagrafe di Nettuno: anche per quest'ultima la contestazione del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Risulta ai domiciliari anche la titolare di un Caf del medesimo comune, nonché due legali brasiliane operanti a Roma, per le quali la procura della Repubblica ipotizza l'aggravante del concorso. Sempre nella giornata di ieri sono arrivati altri frutti delle indagini svolte dalle forze dell'ordine sull'intricata vicenda: si tratta di 7 avvisi di garanzia inviati a cittadini residenti ad Anzio, implicati a vario titolo nella truffa delle false residenze: tra di essi, ancora una volta, la funzionaria dell'Ufficio anagrafe e un avvocato.

11 avvisi di garanzia

La giornata di ieri, pertanto, è stata molto concitata, dato che gli uomini del Commissariato di Anzio-Nettuno hanno recapitato complessivamente ben 11 avvisi di garanzia, 7 dei quali per l'inchiesta di Anzio e 4 per quella di Nettuno. Tra questi ultimi anche il caso della funzionaria dell'Ufficio anagrafe, che in un primo momento era parsa non coinvolta in modo diretto e pesante nell'inchiesta, tanto da risultare semplicemente indagata. Le prove raccolte dalla procura della Repubblica di Velletri, evidentemente, sono risultate infine determinanti a incriminarla.

L'inchiesta ha letteralmente scoperchiato un mercato di residenze illegali che andava avanti, sia ad Anzio che a Nettuno, dal 2017 al 2020. Un sistema che permetteva ai cittadini brasiliani beneficiari di accelerare le normali procedure di accesso alla cittadinanza italiana. Fondamentale, in tal senso, il lavoro svolto dalle due legali brasiliane con studio legale a Roma. Erano loro a coordinare le varie fasi, grazie alla più che necessaria complicità delle funzionarie comunali, le quali non solo redigevano falsi attestati di residenza nei comuni, ma affittavano ai diretti interessati (o semplicemente fingevano di farlo solo attraverso i documenti prodotti) case di loro proprietà o di proprietà di familiari.

Oltre la residenza, un altro elemento per "bruciare le tappe" verso l'ottenimento della cittadinanza era la ricerca di falsi avi italiani. Ecco come sarebbe intervenuto l'aiuto della titolare di un Caf e di due "mediatrici culturali", anche'esse coinvolte, peraltro, nell'attestazione (reale o fittizia) di affitti di case di loro proprietà ad Anzio o Nettuno.

Gli uomini del locale commissariato colsero in flagranza di reato due delle persone indagate nel corso del blitz effettuato nel 2021: la funzionaria del comune di Anzio aveva ricevuto una busta contenente 500 euro dalla legale brasiliana, la cifra pattuita per dare la consueta spinta a una pratica di cittadinanza.

Da quel momento in poi le indagini si allargarono anche al comune di Nettuno, fino ad arrivare agli ultimi arresti e avvisi di garanzia giunti nella giornata di ieri.

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