Cronaca locale

Rapinavano donne sole: Bonnie e Clyde nostrani in manette

La coppia aveva messo a segno una rapina ogni tre giorni, diventando l'incubo della zona est della Capitale. Il modus operandi dei due era pressoché identico: agivano di notte, seguendo donne sole a cui puntavano una pistola facendosi consegnare tutti i preziosi

Rapinavano donne sole: Bonnie e Clyde nostrani in manette

Erano stati ribattezzati i Bonnie e Clyde alla romana. Stiamo parlando di una coppia di fidanzati (50 anni lui, 31 lei) che in pochi giorni erano diventati letteralmente l'incubo degli abitanti della zona est della Capitale. I rapinatori avevano messo a segno, solo nell'ultimo mese, qualcosa come una rapina ogni tre giorni, racimolando diversi soldi fra bancomat, cellulari, gioielli e altri oggetti di valore. Secondo quanto riportato dal quotidiano romano Il Messaggero i due adottavano un modus operandi pressoché identico: si appostavano in serata fuori da alcuni locali e ristoranti tra i quartieri Portonaccio, Tiburtino III e San Basilio, prendendo di mira principalmente donne sole. Le seguivano e, dopo aver raggiunto zone piuttosto isolate, puntavano contro di loro una pistola. Modus operandi che è stato descritto minuziosamente alle forze dell'ordine da una delle vittime: "Non li ho sentiti neanche arrivare, erano dietro di me. Devono avermi seguita per qualche metro e quando eravamo in un tratto isolato della strada mi hanno aggredito. Mi hanno puntato la pistola contro, ho consegnato tutto quello che avevo e sono scappati a piedi. È stato terribile".

Le indagini ad opera degli uomini della Squadra Mobile e degli agenti del distretto Sant'Ippolito sono partite da due punti fermi: le descrizioni fatte dalle vittime (in particolare l'uomo aveva diversi tatuaggi particolari) e la certezza che le rapine messe a segno portassero tutte la stessa firma, visto che venivano fatte tutte al medesimo modo. Incastrando questi elementi con le immagini prese dalle telecamere di videosorveglianza, le forze dell'ordine ben presto sono riuscite a tracciare identikit piuttosto precisi dei rapinatori e si sono così gettati a capofitto sulle loro tracce.

La coppia, individuata facilmente grazie agli elementi raccolti, viveva in un'auto grigia parcheggiata vicino alla Tangenziale Est, che veniva occultata dalla fitta vegetazione della zona. Ridotti a più miti consigli i due malviventi (che si sono arresi senza opporre resistenze particolari), gli uomini in divisa hanno perquisito la loro vettura, rinvenendo al suo interno giubbotti e berretti neri che i due indossavano durante le loro malefatte e che le stesse vittime hanno successivamente riconosciuto.

Per fugare ogni dubbio sulla loro colpevolezza i poliziotti hanno sottoposto a un confronto "all'americana" i sospettati, entrambi facilmente riconosciuti dalle loro vittime. A questo punto sono scattate le manette ai polsi e la coppia è stata divisa: il 51enne, napoletano e con una sfilza di gravi precedenti alle spalle, è stato trasferito nel carcere campano di Poggioreale; la donna, romana di origine e anche lei vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, si è vista spalancare le porte del carcere romano di Rebibbia. Entrambi i fidanzati dovranno rispondere del reato di furto e rapina.

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