Cronaca locale

Gualtieri sgombera circolo Casapound: due poliziotti feriti

Scontri tra polizia e militanti del partito di estrema destra a via degli Orti di Malabarba, dove stamattina all'alba è scattato il blitz per sgomberare il Circolo Futurista di Casapound. Due i poliziotti feriti nei tafferugli

Gualtieri sgombera circolo Casapound: due poliziotti feriti

È di due poliziotti feriti e un auto della Polizia Locale vandalizzata il bilancio degli scontri di stamattina in via degli Orti di Malabarba, nel quartiere romano di Casal Bertone, dove all’alba, sotto la pioggia battente, è scattato il blitz per sgomberare il "Circolo futurista" di Casapound. A presidiare i locali occupati, infatti, c’erano una quarantina di militanti del movimento di estrema destra che dopo un tentativo di mediazione si sono rifiutati di allontanarsi dall’ingresso dello stabile da liberare. A quel punto sono partiti i tafferugli, con cariche, lanci di fumogeni e bombe carta.

Una vera e propria guerriglia urbana che si è conclusa con il ferimento al volto di due uomini delle forze dell’ordine, attualmente ricoverati in osservazione. Tra i manifestanti, invece, sarebbero cinque le persone finite al pronto soccorso per "lesioni alla testa e alla parte superiore del corpo", mentre una giornalista avrebbe riportato la frattura di un dito dopo essere stata colpita da un manganello.

"In cinquanta poliziotti sono avanzati con l'intenzione di far indietreggiare i manifestanti che, in tutta risposta, hanno lanciato fumogeni e due bombe carta", è il resoconto della Questura di Roma, che sta procedendo con l'identificazione dei partecipanti agli scontri. "A quel punto - fanno sapere da via Genova - si è dovuto procedere ad allontanare i manifestanti utilizzando una forza proporzionata e necessaria anche con uso di alcuni lacrimogeni a mano, necessari per vincere la resistenza degli attivisti".

Il Circolo Futurista di Casal Bertone è una delle occupazioni storiche del movimento. L’immobile, di proprietà dell'Inps, era stato posto sotto sequestro preventivo dall’autorità giudiziaria mesi fa. Il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, nei giorni scorsi, ha deciso di procedere con l'esecuzione, anche perché, sottolineano dalla prefettura "nello stabile non risiedevano persone". I locali, oltre alle iniziative di carattere politico, ospitavano anche "materiale di un'attività imprenditoriale".

Quello della sede di Casapound al Tiburtino è il primo sgombero dell’era Gualtieri. Luca Marsella, dirigente di Casapound, famoso per essere stato eletto ad Ostia nella scorsa consiliatura, parla di "fatti gravissimi" e "repressione". "La decisione di questo sgombero lampo arriva dopo le proteste contro il governo Draghi. Siamo stati gli unici a scendere in piazza e questa è la conseguenza", è la tesi dell’attivista.

"A Roma – attacca - ci sono decine e decine di centri sociali e occupazioni di immigrati giunti più volte alle cronache per spaccio di droga e addirittura stupri, ma Gualtieri si presenta a Roma accanendosi contro una delle poche occupazioni dove non sventola la bandiera rossa, attiva da 13 anni e protagonista di tantissime iniziative di solidarietà e cultura". "Evidentemente – conclude Marsella - voci libere, che non hanno paura di prendere posizione, sono scomode per una classe politica asservita". "Ci troverete sempre in strada a difendere un'Idea, spine nel fianco di chi ha barattato la propria Nazione per un comodo tornaconto", avverte l’attivista. Dal movimento di estrema destra fanno sapere che lo sgombero si è svolto con una violenza "inaudita e ingiustificata" e che tutti i tentativi di mediazione sono stati respinti.

La condanna del sindaco Roberto Gualtieri

A margine della presentazione dei nuovi bus Cotral ad Anagnina, in tarda mattinata, il sindaco Roberto Gualtieri ha espresso "solidarietà alle forze dell'ordine e alla Polizia locale". "Noi - ha detto - andremo avanti sulla strada della legalità, non ci faremo intimidire e proseguiremo su questa strada. Faccio un plauso alle forze dell'ordine per il loro intervento ed esprimo la mia vicinanza agli agenti feriti e la condanna ferma di questi atteggiamenti violenti che per noi sono inaccettabili".

Un concetto ripetuto anche in un tweet. "Questa violenza inaccettabile non fermerà la lotta all'illegalità", ha scritto Gualtieri sui suoi account social.

Boldrini: "I gruppi neofascisti vanno sciolti"

Anche la capogruppo della Lista Civica Zingaretti al Consiglio regionale del Lazio, Marta Bonafoni, definisce gli scontri di stamattina "un nuovo rigurgito violento di marca neofascista che la nostra città è costretta a sopportare, l'ennesimo episodio che, dopo l'attacco alla Cgil e l'esposizione davanti ad una chiesa di una svastica su un feretro, in pochi mesi ci porta a dover ribadire che Roma è antifascista".

"Non è possibile – commenta - accettare che ci siano spazi strappati alla città per ospitare le attività dell'ultradestra, illegittime ed eversive nella misura in cui l'antifascismo è fondamento della nostra Costituzione e del nostro Stato democratico". La consigliera zingarettiana, quindi, plaude allo sgombero e ad "ogni azione volta a ridurre al silenzio simili manifestazioni, ancora più insopportabili a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata della Memoria".

"La violenza è il tratto distintivo dei neofascismi, che il Paese non può più tollerare. Solidarietà agli agenti aggrediti dai militanti di Casapound nello sgombero di un locale da loro occupato abusivamente a Roma. L'ho detto e lo ripeto: i gruppi neofascisti vanno sciolti", è stata invece la reazione dell'ex presidente della Camera e deputata del Pd, Laura Boldrini.

Quello di mettere al bando le "organizzazioni neofasciste" è un "impegno fondamentale che dobbiamo portare avanti per sostenere tutte quelle forze politiche e sociali che ogni giorno si battono per fermare l'onda nera che calpesta la storia e la Costituzione", ripetono anche altri due Dem, Andrea Casu ed Emanuele Fiano, che ricordano di aver presentato un'interrogazione al governo in questo senso, sottoscritta da una cinquantina di parlamentari.

La solidarietà del senatore leghista

Vicinanza agli attivisti di Casapound, invece, è stata espressa dal senatore leghista William De Vecchis. "Mi sono recato sul posto appena avvisato di ciò che stava succedendo - ha fatto sapere - per avviare una mediazione e cercare una soluzione pacifica che tenesse conto delle ragioni degli occupanti".

"Ancora una volta, solo sgomberi di una certa parte politica, mentre non risultano medesimi provvedimenti nei confronti delle occupazioni dell’estrema sinistra", ha accusato, chiedendo l'apertura di un tavolo con il sindaco Gualtieri "per evitare ulteriori momenti di tensione a Roma".

"Certi controlli e certe regole in questa città si fanno rispettare solo dopo aver controllato il colore politico degli occupanti", protesta anche Fabrizio Santori, consigliere della Lega in Campidoglio. "A Roma - denuncia - sono decine e decine gli spazi occupati nei quali si svolgono attività illegali non autorizzate, dove viene venduto alcool e si spaccia droga. Luoghi inaccessibili per le forze dell'ordine".

"Condanniamo qualsiasi forma di violenza e di mancato rispetto della legge che deve essere uguale per tutti: chiederemo a Gualtieri - conclude - di aprire un tavolo con la Prefettura per la sicurezza dei luoghi limitrofi agli spazi occupati: non ci risultano al momento provvedimenti sui 23 centri sociali più caldi occupati nella Capitale e per gli ulteriori spazi, circa 70, occupati abusivamente e tollerati".

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