Cronaca locale

Dopo i rifiuti e i cinghiali ora c’è il caos movida

Molti residenti sono scesi in piazza per manifestare contro il rumore notturno eccessivo e l'impossibilità di dormire

Dopo i rifiuti e i cinghiali ora c’è il caos movida

Dopo i cinghiali, i serpenti, gli arbusti alti più di un metro e i rifiuti abbandonati su strade e marciapiedi, adesso Roma è alle prese con il caos movida. Non bastavano tutti i problemi che la Capitale ha già. I residenti sono stanchi, nel vero senso della parola, e si sono dati appuntamento sotto la statua di Marco Aurelio per fare sentire la loro voce. Nel tardo pomeriggio di ieri è andato quindi in scena un flash mob con qualche centinaio di rappresentanti dei 21 comitati che hanno creato l'Associazione per una città vivibile, con cartelli e magliette che riportavano scritte quali: 'Il rumore uccide la mente, i decibel fracassano il cuore' o anche 'Abbiamo diritto al riposo e alla sicurezza'. I cartelli, come riportato dal Corriere, sono stati rivolti ai quattro punti cardinali del piazzale del Campidoglio.

Non si riesce a dormire

Paolo Gelsomini, uno degli organizzatori, ha spiegato: “Noi siamo per uno sviluppo economico che non poggi solo su pochi settori produttivi e che sappia coniugarsi con la residenza, mentre gli abitanti oggi sono le prime vittime di una concezione dello sviluppo economico assurda che li espelle soprattutto dal centro storico”. I manifestanti si sono ritrovati da piazza Bologna all'Ostiense, da Trastevere a Monti, per protestare contro la mala movida, l’eccessivo rumore notturno e la sporcizia delle strade e delle piazze capitoline. Alberto D'Amico del Comitato Ostiense ha parlato della sua zona come di un territorio chiuso al confine con il centro storico di Roma, dove “c'è un problema di eccesso di dehor e troppi rumori di chi transita fra la stazione Ostiense e Testaccio”. In poche parole, i residenti non riescono a chiudere occhio nelle ore notturne.

Rumore a parte, c’è sempre anche l’emergenza rifiuti, con i cassonetti dei ristoranti zeppi all’inverosimile. “Dovrebbero stare all'interno dei locali, invece sono sempre in mezzo alla strada. E diventano così il pasto di gabbiani, cornacchie e topi, mentre l'Ama lascia parcheggiati i suoi mezzi zeppi di immondizia lungo le strade”, ha affermato D'Amico. Elena Pagnani dell'associazione ‘Huffer - Giardino di piazza Cairoli’, ha ricordato che quotidianamente ii residenti si occupano di mantenere pulita l'area verde: “Vorremmo ampliare il nostro raggio di azione perché sono tante le aree degradate che necessitano di intervento”.

Una nuova attrazione per i turisti

C’è anche chi ha voluto scrivere su un cartello che ormai l’immondizia a Trastevere è diventata una attrattiva turistica. A una riunione con il sindaco capitolino Roberto Gualtieri ha partecipato Nicola Barone del ‘Comitato rione Monti’, che ha detto senza mezzi termini che la gente è molto arrabbiata. Barone si è poi lanciato contro i troppi tavolini dei locali che ci sono all'aperto, e ha asserito di non credere alla promessa del Campidoglio, una delle tante fatte negli ultimi mesi, di aumentare i controlli da parte della polizia locale. Tra i manifestanti anche Claudio Pica, presidente della Fiepet Confesercenti: “Siamo d'accordo sulla lotta al degrado, ma soprattutto chiediamo una lotta vera contro l'abusivismo e contro quel tavolino selvaggio che crea concorrenza sleale anche agli esercenti”.

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