Cronaca locale

Il rogo che minaccia le case: il campo rom da incubo

L'incendio è divampato nel primo pomeriggio, arrivando a minacciare la vicina stazione e alcune case private. La denuncia del sindacato di Polizia Locale Sulpl: "L’ennesimo rogo tossico sfuggito al controllo"

Il rogo che minaccia le case: il campo rom da incubo

A pochi giorni dalla chiusura del campo nomadi della Monachina, è ancora incubo roghi tossici nella Capitale. Cumuli di rifiuti sono andati a fuoco nel primo pomeriggio di lunedì nel campo nomadi di via di Salone. Sul posto, secondo fonti del Giornale.it, ci sono vigili del fuoco e Protezione Civile, che stanno lavorando per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’area.

A bruciare sono diverse cataste di immondizia, accumulata ai margini dell’insediamento, nonostante l’amministrazione nei mesi scorsi avesse annunciato l'installazione di telecamere a infrarossi per contrastare il fenomeno dell’accumulo di rifiuti, che vengono puntualmente dati alle fiamme avvelenando l’aria. Al momento, a presidiare il campo c’è una pattuglia fissa dei vigili, oltre alle barriere di cemento posizionate per impedire agli inquilini della baraccopoli di trasportare all’interno tonnellate di spazzatura.

Tuttavia i rifiuti continuano ad essere accumulati lungo il perimetro dell’insediamento e nelle aree limitrofe. Secondo i rappresentanti del Sindacato Unitario lavoratori polizia locale (Sulpl), presenti sul posto, il rogo starebbe minacciando le abitazioni e la vicina stazione ferroviaria. "Questo è l’ennesimo rogo tossico sfuggito al controllo, i vigili del fuoco con le autobotti e la protezione civile stanno evitando che le fiamme lambiscano le case", commenta Marco Milani, segretario romano della stessa organizzazione.

"Le fiamme scaturite dai cumuli di rifiuti illecitamente stoccati ai margini del campo rom ivi presente, si sono presto diffuse a causa del caldo", testimonia l’agente, che chiede "riforme legislative e contrattuali, volte a riconoscere come attività di ordine pubblico i particolari servizi che sempre più spesso i caschi bianchi si trovano a prestare, in occasione di sgomberi e presidi nei campi nomadi d'Italia". Sul posto sono intervenuti anche agenti di polizia, oltre agli uomini della polizia locale. La situazione, secondo le stesse fonti del Giornale.it, dovrebbe essere sotto controllo.

Nei giorni scorsi la sindaca, Virginia Raggi, aveva annunciato la chiusura del campo nomadi della Monachina. Uno sgombero previsto dalla road map del Campidoglio per il superamento delle baraccopoli romane. "Abbiamo messo fine ad una situazione indecente", aveva scritto la prima cittadina in un post sui social definendo l’insediamento "una discarica a cielo aperto" con "baracche fatiscenti e rifiuti ovunque". La scorsa settimana, secondo quanto annunciato dal Campidoglio, sono iniziate le operazioni di bonifica, dopo la fuoriuscita delle ultime persone.

"Stiamo chiudendo gli insediamenti-ghetto che altre giunte e altri partiti avevano aperto", ha annunciato la Raggi. Ma l’opposizione ha accusato la sindaca di fare "propaganda" con la chiusura del campo "a quattro mesi dal voto".

"Occorre precisare quale sia il piano generale strategico per trattare il problema, comprensivo della piaga ancora irrisolta dei roghi tossici e del traffico illegale di rifiuti, dove i nomadi sgomberati saranno collocati, se si stia creando un danno a famiglie italiane presenti nella graduatoria per l'assegnazione di case popolari, come si sia trattato e si stia trattando il tema drammatico dello sfruttamento dei bambini per le attività di taccheggio, borseggio, scippo, rovistaggio, accattonaggio", aveva attaccato Fabio Rampelli, vice presidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia.

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