Latitante dopo l' omicidio del marito, statunitense fermata a Roma

Era ricercata per l'omicidio del marito avvenuto nel 2002. Così una donna statunitense su cui pendeva un mandato di cattura internazionale è stata bloccata in un hotel della Capitale

Latitante dopo l' omicidio del marito, statunitense fermata a Roma

Si era trincerata nella stanza di un albergo capitolino, poco distante da San Pietro, nel tentativo di sfuggire al mandato di cattura internazionale per omicidio che pendeva sulla sua testa dal 2015. Così, Beverly Ann McCallum, una 65enne statunitense accusata dell'omicidio del marito, ha provato a farla franca nascondendosi all'ombra del colosseo ma il soggiorno nel bel paese è durato ben poco: nella notte di lunedì 10 febbraio è stata tratta in arresto e condotta nel carcere di Rebibbia.

Aveva scelto l'Italia per proseguire la sua latitanza decidendo di alloggiare al Papillo Hotel e Resort di via Arola 53 sotto mentite spoglie di una turista qualunque. Ma, alla luce di quanto è accaduto, è chiaro che avesse fatto i conti senza l'oste. Grazie al sistema che fornisce le generalità degli ospiti all'interno delle strutture ricettive sul territorio, la donna è stata ben presto identificata. E pressapoco alle due di notte, per lei sono scattate le manette.

Il delitto di cui è incriminata Beverly Ann McCallum risale al 7 maggio del 2002, nella conte di Eaton, nello stato del Michigan. Secondo l'accusa, la statunitense spinse giù dalle scale il marito, Roberto Caraballo, salvo poi finirlo a martellate con l'aiuto di 2 complici. Subito dopo averlo tramortito, i tre caricarono il cadavere a bordo di un furgone e raggiunsero rapidamente la contea di Ottawa. A quel punto, la salma fu rinchiusa all'interno di una grossa scatola metallica e data alle fiamme in un campo di mirtilli nel sud est di Grand Haven Township. Il cadavere fu ritrovato a soli 24 ore dall'efferato assassinio ma, data la profondità delle ustioni al corpo, l'identificazione fu possibile solo nel 2015 a seguito di una soffiata anonima sull'identità della vittima. L'esito dell'autopsia consentì di riaprire le indagini, archiviate per insufficienza di prove fino a quel momento, conducendo sulle tracce della McCallum già in fuga verso il Pakistan. Il 7 novembre del 2018 la Judicial Circuit Court della contea di Ottawa incriminò la statunitense per associazione a delinquere finalizzata all'omicidio, occultamento e mutilazione di cadavere.

Dopo una lunga latitanza in giro per il mondo, la donna è stata rintracciata in un hotel della Capitale dagli agenti del Reparto volanti attorno alle 2 dello scorso lunedì.

Ad insospettire la polizia è stato un documento falso che la 65enne avrebbe fornito agli albergatori durante il check-in. Da qui, sono cominciate le indagini della Squadra mobile che hanno condotto alla sua reale identità. Beverly Ann McCallum si trova adesso nel carcere di Rebibbia in attesa dell'estradizione.

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