La Regione di Zingaretti finanzia pure gli enti che non esistono più

Le comunità montane del Lazio sono state soppresse nel 2016 ma continuano a ricevere i finanziamenti della Regione che ancora non riesce a formalizzare le nomine dei commissari liquidatori

La Regione di Zingaretti finanzia pure gli enti che non esistono più

Da tre anni le comunità montane del Lazio devono trasformarsi in Unioni di comuni. Ma nonostante gli enti siano stati superati nel 2016 la Regione continua a stanziare centinaia di migliaia di euro per pagare i dipendenti di istituzioni che non esistono più.

Quest’anno la giunta di Nicola Zingaretti ha stanziato ben 100mila euro per le 22 comunità montane e 900 mila per le Unioni dei comuni. Soldi che verranno utilizzati per pagare il personale impiegato negli enti e per onorare i contratti ancora in essere, finché non verranno nominati i commissari liquidatori che gestiranno le nuove istituzioni. Ma le nomine sono al palo da anni. "I ritardi sono imputabili ad una serie di contenziosi, alcune delle nomine sono state molto discusse", ci spiega Giancarlo Righini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che assieme ai colleghi di Lega, Forza Italia e M5S, ha contestato al presidente della Regione di aver optato per designare come commissari i presidenti dei vecchi organismi.

"Alcuni dei nuovi commissari nominati da Zingaretti - chiarisce il consigliere - sono stati eletti con determinate maggioranze e in seguito sono stati insigniti di un ruolo che prevede poteri ulteriori senza passare dal voto, anche se nei Comuni interessati dalla trasformazione ci sono state nuove elezioni". "Per questo – continua – sono stati presentati degli esposti e in qualche caso anche richieste di pareri all’Anac, che hanno determinato i ritardi". Lo scorso novembre, come ricostruisce Il Tempo, il Consiglio regionale ha posticipato ulteriormente la decisione sulle nomine per esaminare le osservazioni presentate dai consiglieri di opposizione, che hanno contestato le modalità di designazione dei commissari liquidatori scelta da Zingaretti.

Con tutta probabilità, quindi, i commissari potranno iniziare a lavorare a partire dal 2020. "I nostri emendamenti – spiega Righini - puntavano a rafforzare il contenimento dei costi, andando nella direzione di una gestione associata dei servizi da parte dei comuni attraverso le associazioni". "Ad esempio – prosegue - attraverso la creazione di un unico corpo di polizia locale o la centralizzazione della gestione della raccolta differenziata che porterebbe ad una riduzione della tariffa al cittadino, e introducendo criteri di premialità per tutti quei comuni che decidono di gestire i servizi in forma associata".

"I piccoli comuni montani hanno necessità di essere sostenuti con una serie di incentivi e con la semplificazione delle procedure, in questo senso l’associazione di sindaci nelle Unioni dei comuni avrebbe determinato un minor costo e il raggiungimento di obiettivi programmatici che da soli i primi cittadini non sono in grado di garantire", aggiunge il consigliere del

partito di Giorgia Meloni, che in un emendamento ha proposto anche la diminuzione delle imposte per i titolari di partita Iva che risiedono nei piccoli centri del Lazio per contrastare lo spopolamento dei borghi del territorio.

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