Manichino impiccato in vetrina: la protesta choc di una barista

Il grido d’allarme di una commerciante romana non è isolato. Sono migliaia i ristoratori e i proprietari di pub e bar che si lamentano tutti i giorni per i rincari di luce e gas

Manichino impiccato in vetrina: la protesta choc di una barista

Quel manichino era stato riposto in soffitta dopo le proteste per le chiusure dei negozi in seguito alla pandemia da Covid-19. Adesso la proprietaria di un bar di Roma è stata costretta a tirare fuori dal ripostiglio il fantoccio e a risistemarlo, impiccato con un filo, fuori la vetrina del suo locale. Una sola aggiunta, un cartoncino giallo al petto del pupazzo con la scritta:“È arrivata la bolletta”.

“Vogliamo sensibilizzare le persone – ha dichiarato al quotidiano Fanpage la titolare Laura Ramoni – la bolletta della luce è arrivata triplicata, 2.600 euro rispetto ai 900 euro di prima. Già il Covid ci ha buttati a terra, ora ci sono questi aumenti. Non ce la facciamo più a far fronte a queste spese: ho già dovuto licenziare due ragazzi per provare a stare a galla”.

Il grido d’allarme della commerciante romana non è isolato. Sono migliaia i ristoratori e i proprietari di pub e bar che, seppure non ricorrono a proteste eclatanti, si lamentano tutti i giorni per i rincari di luce e gas. Aumentare i costi del caffè e delle pietanze non serve a nulla, solo ad allontanare i clienti. “Serve a far capire alle persone – ha continuato Laura – cosa stiamo vivendo. Il futuro è nero. Adesso chiamerò l'Acea per farmi rateizzare le bollette, non so se sia possibile ma non voglio chiudere, ho aperto questo bar con molti sacrifici. Finché ce la faccio vado avanti”.

Oltre alle bollette, a preoccupare i commercianti sono gli aumenti spropositati dei prezzi delle materie prime, ecco perché, sia i negozianti sia i responsabili delle associazioni di categoria, hanno chiesto al Comune di Roma di sospendere il pagamento della tassa sui rifiuti, atteso che già la proposta dell’assessorato al Commercio di prevedere un abbassamento della

Tari è stato accolto con moderata soddisfazione dai negozianti. Il rischio, se non si interviene per tempo, è che numerose attività commerciali, tra qualche mese, saranno costrette ad abbassare le serrande.

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