Cronaca locale

Non vogliono pagare la corsa: tassista pestato da tre nordafricani

Un tassista di 62 anni è stato picchiato e rapinato da tre nordafricani che si sono rifiutati di pagare la corsa da venti euro. L'allarme dei sindacati: "La città è sempre più pericolosa, le aggressioni sono all'ordine del giorno"

Non vogliono pagare la corsa: tassista pestato da tre nordafricani

Sono saliti sul taxi alla stazione Termini, probabilmente arrivati con il treno da una zona periferica della città. Direzione via di Libetta, la Mecca dello sballo del quartiere Ostiense.

Arrivati a destinazione, Roberto Chiacchierini, tassista romano di 62 anni, controlla il tassametro. Sono venti euro. Ma i tre ragazzi nordafricani a bordo non hanno intenzione di pagare il conto. Appena si distrae per contare il resto scatta la violenza. Calci, pugni, spintoni. Colpi sferrati in pieno volto per riprendersi i soldi e derubarlo degli altri. Poi i malintenzionati si dileguano nei vicoli della movida.

Roberto, soccorso da alcuni passanti, si rimette alla guida e si dirige verso casa. È la moglie a portarlo, ancora sanguinante, all’ospedale Sant’Eugenio, all’Eur, dove il personale sanitario gli medica le ferite, che necessitano di diversi punti di sutura. La sua è la terza aggressione in meno di due settimane.

Sempre per un diverbio con una passeggera una collega era stata aggredita nei giorni scorsi in via delle Botteghe Oscure, nel centro della Capitale. La donna è stata presa a schiaffi dalla sua cliente per essersi rifiutata di passare sulla corsia preferenziale riservata ai tram, per evitare il traffico cittadino.

Stesse modalità dell’aggressione di venerdì notte anche per un altro tassista, picchiato e rapinato martedì in via dell’Ateneo Salesiano, al Nuovo Salario, da quattro persone che si sono rifiutate di pagare la corsa. Dopo averlo assalito gli hanno sottratto anche l’incasso della giornata. Sul caso era intervenuto l’assessore capitolino ai trasporti Pietro Calabrese, condannando l’atto “criminale” nei confronti di un operatore del servizio pubblico.

Ma la presa di posizione non è servita ad evitare altre due aggressioni. L’ultima ai danni di Roberto Chiacchierini. In realtà, ci rivelano gli addetti ai lavori, i casi di violenza contro gli autisti dei taxi sarebbero all’ordine del giorno, ma molti preferiscono non denunciare.

"Non vale la pena – ci dicono - perdere mezza giornata al commissariato per 30 o 40 euro". "Ormai operiamo in una città sempre più pericolosa, dove le aggressioni sono sempre più frequenti", denuncia Alessandro Genovese, sindacalista dell’Ugl Taxi. Roberto lo conosce personalmente. "È un collega e un uomo dal cuore grande, fa rabbia pensare a quello che gli è successo", ci dice. "Ma ormai – confessa - abbiamo perso le speranze".

"Sono anni – attacca - che sentiamo parlare di sicurezza da parte della Regione Lazio, ci avevano promesso lo stanziamento di fondi per telecamere e pulsanti anti-rapina collegati direttamente con la questura, ma non sono mai arrivati".

"E i tassisti – conclude - restano quotidianamente in balìa di sbandati e balordi".

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