Omicidio Sacchi, spunta la pista dei clan: alcune persone coinvolte già nel mirino dell'Antimafia

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c'è quella di un regolamento di conti legato allo spaccio. Domani i funerali di Luca, la famiglia Sacchi: "Chiediamo riservatezza"

Omicidio Sacchi, spunta la pista dei clan: alcune persone coinvolte già nel mirino dell'Antimafia

Potrebbe profilarsi lo scenario di un regolamento di conti dietro l’omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer dell’Appio Latino freddato due settimane fa a Roma con un colpo di pistola alla nuca. Sul caso, come riferisce il Corriere della Sera, ora starebbe anche indagando l’Antimafia che nei mesi scorsi già attenzionava alcuni protagonisti della vicenda.

Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori ci sarebbe quella di un tentativo dei ragazzi dell’Appio di accreditarsi con il gruppo criminale che sarebbe stato dietro ai due killer, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. Lo stesso che avrebbe fornito ai due pusher di Casal Monastero il revolver calibro 38 e la carta di credito per affittare la Smart Forfour usata per portare a termine l’aggressione conclusasi con l’omicidio di Sacchi. La verità che potrebbe emergere dagli accertamenti ulteriori, quindi, potrebbe essere un’altra rispetto a quella raccontata inizialmente dai testimoni.

Le telecamere di sorveglianza, infatti, testimonierebbero come l’aggressione con la mazza da baseball sia partita da via Latina, luogo dove si sarebbe svolta la contrattazione per l’acquisto dell’erba. Un quadro che fa pensare ad una “rappresaglia” da parte di Del Grosso e Pirino contro quel gruppetto di coetanei che avrebbe voluto scavalcarli per parlare senza intermediari con i capi della malavita che gestisce le piazze di spaccio della periferia romana. Come quella di Tor Bella Monaca, dove ieri sera gli agenti del commissariato Casilino sono intervenuti per cercare l’arma del delitto.

Ad essere chiamati a testimoniare, quindi, oltre a chi era presente quella sera davanti al pub John Cabot, potrebbero essere anche i titolari del concessionario che ha fornito la macchina a noleggio dal costo di oltre mille euro. E che poi ha sostituito la Smart bianca con la carrozzeria ammaccata usata dai due aggressori con una esattamente uguale, parcheggiata da Pirino sotto casa della nonna, dove è stato arrestato. I carabinieri vogliono capire chi è stato ad averli spinti ad assecondare senza battere ciglio le richieste del ragazzo e a coprire la sua fuga fornendogli una nuova automobile.

Nei prossimi giorni partiranno anche gli interrogatori mirati nei confronti di circa dieci persone, compresa Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata di Luca, che dovranno chiarire la dinamica dell’omicidio e spiegare quanto emerso dai dati estrapolati dai cinque cellulari sequestrati dai militari la settimana scorsa. Proprio per ricostruire, minuto per minuto, cosa successe davvero quella notte verranno ascoltati anche gli inquilini di via Bartoloni, in particolare quelli che giurano di aver visto Anastasiya accorrere solo quando Luca era già riverso a terra. Un particolare che smentirebbe il racconto fatto dalla giovane, che da subito ha sostenuto di essere stata vittima di una rapina.

Domani, intanto, ci saranno i funerali del 24enne.

La famiglia Sacchi, tramite i legali Paolo Salice e Armida Decina, ha chiesto che le esequie possano restare private per “poter vivere con la massima riservatezza il giorno dell'addio a Luca, nel rispetto del proprio dolore e della sua giovane vita spezzata”.

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