Cronaca locale

Parte l'assalto della Lega al Campidoglio, Salvini: "Virginia cambia mestiere"

Il leader della Lega in piazza a Roma chiede le dimissioni della sindaca, Virginia Raggi. I leghisti ora puntano al Campidoglio: "Stiamo preparando una squadra forte per dare risposte ai cittadini"

Parte l'assalto della Lega al Campidoglio, Salvini: "Virginia cambia mestiere"

“Un capitano, c’è solo un capitano”, “Raggi dimettiti”, “elezioni subito”. L’ingresso di Matteo Salvini in piazza del Campidoglio è scandito da un’ovazione da stadio. Quella del suo popolo che lo accoglie come fosse il liberatore di Roma. E in effetti punta proprio a questo il numero uno della Lega, arrivato alle porte di Palazzo Senatorio per recapitare al sindaco Virginia Raggi l’avviso di sfratto. L’ennesima (e forse la più bellicosa) delle iniziative organizzate dai leghisti arriva all'indomani delle dimissioni dei vertici dell’Ama. Un episodio che certifica l’inadeguatezza dell’amministrazione grillina ma anche l’inizio della stagione di opposizione dura che vedrà impegnate le camicie verdi nella Capitale.

“Ha perso assessori, dirigenti, amministratori delegati, basta!”, esordisce Salvini. “Mi sento in colpa – prosegue – perché ai tempi del ballottaggio ricordo di aver suggerito ai romani di provare coi Cinque Stelle, piuttosto che dare la preferenza al Partito Democratico”. Il leader della Lega, dopo averla definita “il peggior sindaco dal dopoguerra a oggi”, si rivolge direttamente alla Raggi: “Sarà brava come mamma, come avvocato, ma, Virginia, fare il sindaco non è il tuo mestiere”. “Le chiedo di fare due passi per la città e farsi da parte”, attacca. Non è esente dalle critiche neppure il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Non ne fanno uno in due”, ironizza l’ex ministro dell’Interno, pochi attimi prima di lasciarsi alle spalle la stampa e concedersi alla folla per i selfie di rito.

Così Salvini lancia la scalata della Lega allo scranno più alto del Campidoglio. Un percorso che, in via ufficiosa, era già cominciato ai tempi del governo gialloverde, a suon di botta e risposta sempre più serrati con la sindaca. E che ieri si è tradotto in una mozione di sfiducia depositata in consiglio comunale dal capogruppo leghista in Aula Giulio Cesare, Maurizio Politi. “Abbiamo decine di donne e uomini che vivono nei quartieri di Roma e che farebbero il sindaco meglio di lei”, sentenzia il numero uno della Lega. Ma sul toto-nomi non si sbilancia ancora nessuno, a partire dallo stesso Salvini: “La priorità è ripulire la città e liberare il Campidoglio, poi avremo modo di scegliere qualcuno in grado di fare il sindaco di Roma”. Una versione identica a quella del senatore Claudio Durigon, che i rumors di questi giorni indicano come prossimo candidato per la corsa a Palazzo Senatorio: “Non siamo qua per fare campagna elettorale, faremo sicuramente una squadra forte per poter dare ai cittadini le risposte che attendono”.

Emergenza rifiuti, crisi del trasporto pubblico, buche e stallo del piano sgomberi sono i problemi che la Lega si candida a risolvere. “Roma è in emergenza sanitaria e nessuno interviene, Zingaretti e la Raggi hanno affossato la nostra città e adesso che sono alleati le cose andranno sempre peggio”, denuncia Politi, che propone la costruzione di termovalorizzatori per ripulire le strade della Capitale. Nel frattempo, prosegue la raccolta firme lanciata nei municipi di Roma per chiedere le dimissioni della sindaca. Anche i preparativi della manifestazione nazionale del 19 ottobre procedono senza sosta. “I giornalisti mi hanno preso per pazzo quando ho annunciato che avevamo scelto piazza San Giovanni, la più grande di Roma, ma sono sicuro che la riempiremo”, conclude Salvini.

In risposta alle parole del segretario della Lega, i consiglieri grillini hanno inscenato un sit-in, offrendo all’ex alleato un vassoio pieno di drink. “Non sono Mojito ma Moskov Mule”, è la che frase campeggia su uno dei cartelli agitati dai pentastellati. Il riferimento è allo scandalo dell’hotel Metropol di Mosca. Nel pomeriggio, invece, è arrivata la replica della prima cittadina, a margine di un evento in una scuola della Capitale.

“Salvini chiacchiera tanto ma conclude poco – ha attaccato la Raggi – io continuerei a chiedergli dove sono gli agenti di polizia che abbiamo chiesto per Roma".

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