Cronaca locale

Quasi 200 milioni per i rifiuti ma i cittadini protestano

L’assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi apre altri centri di raccolta e pensa di rilanciare il "porta a porta"

Quasi 200 milioni per i rifiuti ma i cittadini protestano

Il Campidoglio è pronto ad aprire dieci centri di raccolta rifiuti, annunciati due giorni fa, finanziati con il Pnrr, e altre isole ecologiche. “Questo genere di interventi rappresenta un primo passo fondamentale verso il potenziamento del sistema di raccolta differenziata a Roma, con 8 nuovi Centri che vanno ad aggiungersi alla rete dei 12 già attivi”, ha spiegato l’assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi. Quindi, come reso noto dallo stesso assessore, il Comune starebbe lavorando insieme ad Ama e ai Municipi per riuscire a individuare altre aree dove poter far sorgere nuovi impianti dello stesso genere, che verranno realizzati quando le risorse finanziarie lo renderanno possibile.

L’ex presidente del I Municipio ha anche aggiunto che il potenziamento degli impianti dovrà essere supportato con altre azioni di sistema, come il miglioramento del servizio di raccolta attraverso una completa revisione dei sistemi al momento in uso, che in diversi casi hanno dimostrato di non funzionare proprio benissimo, adattandoli alle caratteristiche specifiche delle varie zone di Roma. Dovrà essere anche potenziato il ‘porta a porta’.

I soldi dal Pnrr

La giunta capitolina, nella seduta di giovedì 10 febbraio, ha approvato due delibere contenenti i progetti che Ama dovrà presentare ai bandi di gara. Qualcuno ha parlato anche della possibilità che il ministero della Transizione ambientale sia pronto a prorogare di un mese il bando per i progetti da finanziare con il Pnrr per gli impianti per la raccolta differenziata. Se fosse vero, potrebbe aiutare sia il Comune che la municipalizzata a riprendere fiato e avere quindi più tempo per trovare nuove occasioni sul fronte impiantistico o per perfezionare i progetti presentati da Ama. Saranno in totale 193 i milioni di euro che il Campidoglio impegnerà per i nuovi siti, e di questi, ben 133 verrebbero recuperati grazie al Pnrr, il piano nazionale di rilancio e resilienza.

Da dire comunque che la realizzazione delle nuove strutture era già nei piani dell'ex amministrazione Raggi. A marzo 2021 vennero votati in Consiglio comunale 17 centri di raccolta. Gualtieri di quella lista ne ha scelti otto. Si troveranno a Tor de' Cenci (IX municipio), in via Wolf Ferrari all'Infernetto (X municipio), a La Storta (XV municipio), a Casal Selce (XIII municipio), in via Tedeschi (IV municipio), in via Collatina, altezza via Severini (V municipio), in via Ripatransone (VI municipio), in via B. Chesi (XII municipio). Mentre verranno potenziati i centri già presenti in piazza Bottero a Ostia e a Corviale. A conti fatti, 32 milioni di euro verranno spesi per i nuovi dieci centri di raccolta, 22 dei quali presi dal bilancio di Ama. Poi, 161 milioni di euro verranno impegnati per i due biodigestori anaerobici di Casal Selce, sito nel XIII Municipio, e Cesano, nel XV Municipio, e per i multimateriali per trasformare carta, plastica e vetro a Ponte Malnome e Rocca Cencia. Ama metterà di suo 38 milioni di euro.

Cosa manca ancora

Ma non tutto è a posto per il momento. Ai due biodigestori mancano ancora le tecnologie necessarie per captare metano dall'organico, e le quantità di rifiuti da riconvertire nelle presse e nei tritovagliatori dei multimateriali di Ponte Malnone e di Rocca Cencia potrebbero essere meno di quanto previsto, se non verranno risolti alcuni intoppi logistici. Per quanto riguarda invece i dieci futuri centri di raccolta per la differenziata, otto devono essere realizzati completamente. A Tor de Cenci, Casal Selce, Corcolle, Via Severini il Comune vuole installare sedi territoriali di zona, uffici, spogliatoi, magazzini, deposito cassonetti, stazione di manutenzione dei mezzi e, come nel caso di Via Severini, anche centro per il riuso creativo. Ma i residenti sono preoccupati e non mancano le proteste. Per cercare di limitari gli scontenti dei cittadini, l'amministrazione comunale ha pensato di utilizzare materiali a basso impatto, così da poter garantire una migliore sostenibilità energetica.

Le infrastrutture hanno però creato dissidi tra i residenti e in maggioranza. Alcuni consiglieri Dem, tra i quali la presidente dell'Aula Giulio Cesare Svetlana Celli, hanno chiesto la chiusura a Rocca Cencia del Tmb, che è l'unico di proprietà della municipalizzata. Contro i biodigestori non c’è solo il dem Antonio Stampete, ma anche i verdi Marco Cacciatore, consigliere regionale, e Ferdinando Bonessio, consigliere comunale. “C'è una sproporzione enorme tra la quantità e mole degli impianti di biogas/biometano che sono in via di autorizzazione e le necessità reali della regione tutta, compresa Roma”, hanno spiegato.

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