Le nostre libertà fondamentali sono messe a dura prova in queste settimane di allarme coronavirus. Molti romani, in giro per la capitale, non sono ligi alle regole. E continuano a uscire di casa. Sono una minima parte, ma per richiamarli all’ordine la sindaca, Virginia Raggi, ha avuto un’idea. Chiunque li veda formare dei gruppi dove la distanza di sicurezza imposta per il coronavirus non viene rispettata, può infatti segnalarli direttamente alle autorità.
Il Campidoglio ha lanciato l’ultimo strumento anti assembramenti. Per molti una vera e propria caccia all’untore. "Ci sono assembramenti di persone che ritieni in contrasto con le regole dell’emergenza sanitaria? Puoi segnalarli direttamente all’autorità competente per la vigilanza, tramite il Sus (Sistema Unico di Segnalazione) attivo sul portale istituzionale di Roma capitale. È semplice, segui le istruzioni". Così la sindaca lancia sul profilo Facebook ufficiale di Roma capitale il servizio rivolto ai cittadini per la segnalazione delle violazioni ai decreti per il contrasto al coronavirus.
Un’iniziativa che ha immediatamente suscitato reazioni dalle opposizioni che hanno attaccato parlando di delazione e caccia all’untore. Insomma, una vera e propria polizia segreta si aggira tra le vie della città eterna. Una Stasi alla carbonara. Dei rischi su privacy e tenuta democratica ne è ben conscio il gruppo Pd capitolino. Commenta: "Apprendiamo, con sconcerto, dal profilo Facebook ufficiale del comune di Roma che il Campidoglio ha appena aperto la caccia all’untore, chiedendo ai cittadini di segnalare assembramenti e comportamenti vietati".
Per questo, ricordano i dem, ci sono le forze di polizia che da giorni stanno lavorando senza sosta proprio a tutela di tutti i cittadini. Non c’è bisogno della delazione pubblica. È una cosa pericolosa. "Chiediamo che la campagna sia ritirata e che venga sospeso il servizio sul sito del comune di Roma". La trovata, in effetti, ha sollevato diverse critiche. Non solo perché si spronano i cittadini a comportamenti sbagliati, ma anche perché si sono verificati già casi spiacevoli di persone fotografate e messe alla gogna sui social per essere uscite a fare una passeggiata.
Un atteggiamento che non aiuta in questo periodo difficile, in cui la pandemia ha cambiato le vite di milioni di persone. Quelli bravi lo chiamano controllo sociale. In poche parole: l’insieme delle attività dirette a controllare e a uniformare il comportamento degli individui in una società, facendo rispettare le norme e le aspettative di gruppo sociale o politico dominante. Ma non è tutto.
Nelle scorse settimane la sindaca Raggi si è recata diverse volte nei parchi della capitale a caccia di runner e persone a passeggio. Nonostante i vari blitz, in realtà sono state poche le persone sorprese a violare il decreto per il contenimento della pandemia. Basti pensare che la scorsa settimana su 19mila controlli sono state fatte solo 19 denunce.
Nonostante i numeri bassi, i controlli della polizia locale sono stati intensificati, mentre sui parchi di Roma ora volano i droni. Le denunce, però, continuano fortunatamente a essere basse. Segno che la stragrande maggioranza dei romani sa rispettare la legge. Anche senza sceriffi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.