Cronaca locale

Roma, all’Ama adesso è record di malati

Dall’entrata in vigore del Green pass, reso obbligatorio per accedere al posto di lavoro, le assenze per malattia sarebbero cresciute del 25%. E l’Inps non fa visite fiscali

Roma, all’Ama adesso è record di malati

Una strana epidemia sembra aver interessato l’Ama di Roma, e si sarebbe propagata proprio dal giorno di entrata in vigore del Green pass, obbligatorio per accedere al posto di lavoro. Le assenze per malattia sarebbero cresciute del 25%, come ha riferito a Il Messaggero l’amministratore unico, ormai uscente, Stefano Zaghis.

Roma in ginocchio anche per il Green pass

L’azienda pubblica deve quindi ora fare i conti anche con il problema delle assenze per malattia, che si va ad aggiungere ai già innumerevoli problemi esistenti, uno su tutti gli impianti fuori città che accettano solo una parte dei camion che arrivano con i rifiuti da smaltire. E così le strade della Capitale assomigliano sempre più a una discarica a cielo aperto, con sacchi dell’immondizia sui marciapiedi e nelle vie. Nessuna zona di Roma esclusa. Per questo problema, già esistente da parecchio tempo, il sindaco neoeletto, Roberto Gualtieri, avrebbe promesso ai suoi cittadini di far sparire la spazzatura dai quartieri entro Natale. Tempo restante: meno di due mesi.

Tralasciando questa urgenza, che sembra poter trovare a breve una soluzione, ecco comparirne subito un’altra. Dall’entrata in vigore del Green pass per accedere al posto di lavoro sono arrivati tantissimi certificati di malattia che certo non aiutano a liberare la città dai rifiuti. Zaghis ha spiegato:“La città non sarebbe in queste condizioni se non ci fosse anche il tema del Green pass e l'aumento delle malattie”. Ha poi continuato snocciolando i numeri: “Mediamente le assenze in questa settimana e in quella passata sono aumentate del 25%, addirittura la prima settimana, quando è scattato l'obbligo, erano cresciute del 35%”.

L'Inps non fa visite fiscali: mancano i medici

Situazione che ha portato la municipalizzata, che conta più di 7mila dipendenti, a chiedere le visite fiscali. Ma non è così facile. L’amministratore unico ha infatti precisato: “Le abbiamo chieste, certo. Ma l'Inps è sommerso da questo tipo di domande da parte delle aziende, perché è un problema che riguarda tante società, non solo Ama. Il risultato è che ne abbiamo ottenute pochissime, di visite, qualche decina al massimo”. Il problema per Zaghis non è la certificazione verde, strumento in questo momento necessario, come lui stesso ha asserito, perché “lo Stato ha deciso che la priorità in tempi di pandemia è la vaccinazione, ma paghiamo anche questo, una minore disponibilità di persone, che impatta sul servizio”.

Per motivi di privacy non ci sono stime ufficiali sui netturbini che ancora non hanno ricevuto il vaccino ma, a sentire i sindacati, sarebbero tra il 15 e il 20%. Anche l'Inps di Roma e provincia non se la passa bene: ci sarebbero solo 130 medici per i controlli, comprese le verifiche dell'invalidità. Neanche Napoli intende più aiutare la Capitale. Lo scorso agosto l’ormai ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ora al suo posto c’è il demo-grillino Gaetano Manfredi, aveva promesso:“Siamo pronti a ricevere 150 tonnellate di rifiuti al giorno dalla Capitale”. Ma subito dopo il voto ecco fare marcia indietro. “Ci hanno comunicato che non riceveranno le tonnellate da Roma. In Campania i nostri camion non sono mai andati” ha reso noto Zaghis.

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