Cronaca locale

Roma, evade dai domiciliari per sfuggire alla moglie esasperante

Sembra una trama degna di Quentin Tarantino. Una notizia surreale che ci fa sorridere, ma tremendamente vera per un ex spacciatore evaso dal tetto coniugale

Roma, evade dai domiciliari per sfuggire alla moglie esasperante

Notizia surreale. Sembra la trama di un film di Quentin Tarantino. Il titolo della pellicola è “Jackie Brown”. Jackie Brown, la protagonista, arrotonda il suo esiguo stipendio da hostess contrabbandando del denaro per Ordell Robbie. Questi è un mercante d’armi tanto stralunato quanto poco affidabile (evaso da chissà dove) con al fianco la bionda Melanie, una delle tante sue compagne, e il maldestro Louis Gara, il suo braccio destro.

Vi sveliamo la parte che ci interessa. Louis, il maldestro Louis, fredda Melanie dopo essere sorbito una montagna di insulti gratuiti nel parcheggio di un centro commerciale. Chi ricorda quella scesa memorabile starà sorridendo.

Bene, questa breve sintesi della trama del film, svela un particolare che ci riallaccia alla cronaca capitolina di questi giorni. Esasperato dalla moglie, come Louis con Melanie, O. A., 49 anni, evade dagli arresti domiciliari e si rifugia al commissariato di polizia più vicino.

Il giudice gli accorda l’assistenza da una Onlus. E lo salva da una compagna esasperante. Il detenuto in questione, dopo aver scontato nel carcere di Rebibbia una prima parte della pena per spaccio, lo scorso maggio era tornato a casa agli arresti domiciliari. Ma una volta rientrato la vita familiare diventa un vero inferno tra lavori domestici, attacchi verbali e i rimproveri continui della compagna di una vita.

Un escalation di aggressioni per panni stirati con poca attenzione e pavimenti lavati male. Fino a ieri quando l’ex spacciatore è scappato di casa rifugiandosi al commissariato Colombo: “Meglio il carcere che stare a casa con mia moglie - avrebbe riferito ai poliziotti - faccio tutto: lavo, stiro e tutto quello che succede in casa è sempre colpa mia”.

Gli agenti raccolgono la sua “denuncia”, poi procedono d’ufficio per evasione dagli arresti domiciliari. Il giudice però giudica non punibile il comportamento “per particolare tenuità del fatto” e accoglie la richiesta dell’uomo di scontare il resto della pena presso un’associazione Onlus dove viene trasferito di buon mattino.

Non sveliamo il finale del film di cui abbiamo parlato brevemente (tutto da gustare). Ma la solidarietà umana e maschile è solo per lui: l’ex spacciatore che cerca un po’ di pace lontano da una terribile vita domestica.

Come detto, è tutto tremendamente surreale.

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