Cronaca locale

La "grande beffa" per la Raggi I rom sgomberati? Già tornati

Molti rom del campo di via del Foro Italico si erano già allontani volontariamente prima dell’arrivo delle ruspe. Chi è rimasto è stato identificato ma è tornato nell’insediamento

La "grande beffa" per la Raggi I rom sgomberati? Già tornati

Doveva essere una grande operazione per sgomberare il campo nomadi di via del Foro Italico a Roma ed invece l’intervento compiuto all’alba di martedì pare non abbia raggiunto i suoi scopi. Perché delle dodici persone fatte allontanare da quell’area nessuno si è davvero mosso. Come racconta Il Tempo, quei dodici abitanti del campo rom sono ancora nelle baracche situate a ridosso della tangenziale.

Eppure per effettuare lo sgombero erano stati impiegati un'ottantina di uomini tra agenti della Polizia locale, carabinieri, funzionari della Sala operativa sociale e tecnici Acea, il Gabinetto del sindaco. Ma perché uno spiegamento massiccio di forze per allontanare dalle strutture fatiscenti poco più di una decina di persone? In realtà nel campo nomadi fino a poche settimane fa risiedevano 256 persone, così come confermano censimenti effettuati nel sito ad aprile. A giugno il numero era calato a 129, poi la scorsa settimana era sceso ancora a 47. Oggi, per l’appunto, si contano solo 12 nomadi. Gli altri si sono allontanati spontaneamente alla notizia dell’arrivo delle ruspe. Ma se un insediamento si è svuotato significa che quelli presenti in altre zone di Roma si sono ingrossati.

I pochi rimasti nel campo di via del Foro Italico sono stati identificati: alcuni di loro sono stati successivamente portati in via Teofilo Patini dove ha sede la Questura di Roma "Divisione Stranieri". Ma lo sgombero è durato davvero poco: nel tardo pomeriggio dello stesso giorno eccoli rientrare nell’insediamento. Eppure sui social il sindaco di Roma Virginia Raggi, che da poco ha annunciato di volersi ricandidare, ha scritto in modo trionfalistico: "Dopo lo sgombero e la chiusura del Camping River, un'altra profonda ferita nel cuore della nostra città viene sanata".

Ma i fatti hanno smentito il primo cittadino. Il problema resta così come resta il tema dei ricollocamenti. A criticare lo sgombero e l’amministrazione capitolina è l'associazione "21 luglio", organizzazione che difende i diritti delle minoranze. «Nessuna soluzione alloggiativa alternativa è stata offerta alle famiglie. In via del Foro Italico è andato in scena uno sgombero illegale. Il decreto legge dello scorso marzo del governo Conte sospende ogni sgombero fino al dicembre del 2020: un particolare di non poco conto che il Comune di Roma ha ignorato completamente”, hanno fatto sapere dall’associazione.

Alle critiche ha risposto il presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, che ha spiegato anche il perché alla fine i rom sono ritornati nell’insediamento di via del Foro Italico: "Avevamo già messo a disposizione due appartamenti, che non sono ancora pronti. Per questo rimarranno qui in attesa degli alloggi. Ci vorrà una settimana per un appartamento a Ostia e circa una ventina di giorni per l'altro appartamento di Roma Capitale che abbiamo noi come Municipio in gestione. Soluzione temporanea da noi predisposta, per quanto la gestione dell'emergenza abitativa non sia di competenza municipale".

Spiegazione che, però, contrasta con quanto ha dichiarato da Marco Cardilli, capo Gabinetto del sindaco, che ha parlato di intervento necessario per tutelare la salute pubblica e ripristinare la legalità ed ha spiegato che "la criticità principale è l'immensa discarica che c'è alle spalle del campo che rappresenta un pericolo sia per le persone che risiedevano all'interno dell'insediamento ma anche per tutto quanto il quartiere. A breve Ama inizierà gli interventi di bonifica della discarica, mettendo fine a una situazione di estrema pericolosità".

Posizioni diverse. Se poi esiste un problema di igiene e di sicurezza, ci si chiede come mai i nomadi siano stati ricondotti nell’insediamento nell’attesa di una sistemazione alternativa. La Raggi, entusiasta dellazione delle ruspe, parla di successo dell'operazione spiegando che "questa è la città che vogliamo". Idea sua. Bisognerebbe capire cosa ne pensano i romani. Tra non molto, però, i cittadini parleranno con il voto.

Sarà in quel momento che il sindaco che sogna di fare il bis potrebbe ricevere una risposta che, forse, non si attende.

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