Cronaca locale

Roma, preghiera islamica in piazza per la fine del Ramadan

Decine di fedeli musulmani hanno festeggiato la fine del Ramadan in diversi quartieri della Capitale. E non sono mancate polemiche e disagi per i cittadini

Roma, preghiera islamica in piazza per la fine del Ramadan

Dall’Esquilino al quartiere Portuense, centinaia di fedeli musulmani hanno riempito le piazze della Capitale per celebrare la fine del Ramadan. In attesa della grande festa di domani nel Centro islamico culturale d’Italia, ai Parioli, oggi in tantissimi si sono dati appuntamento per pregare all’aperto.

Così per la prima volta i sanpietrini di piazza Mastai, a Trastevere, sono stati ricoperti da decine di tappeti rivolti verso la Mecca. I musulmani delle comunità bengalese, pakistana ed egiziana, dopo aver adornato la piazza con dei palloncini colorati, si sono alternati in due turni per officiare il rito dell’Eid al-Fitr, che segna la fine del mese sacro del digiuno e della penitenza.

Stesse scene anche a piazzale della Radio, dove al posto dei parcheggi è comparso un enorme tappeto per inginocchiarsi. Non sono mancati però i disagi per i cittadini, con diverse aree diventate off limits proprio per consentire lo svolgimento delle celebrazioni, e neppure qualche polemica. “L’amministrazione grillina ha istituito i divieti di sosta dalla mezzanotte del 3 fino al 4 giugno, il tutto davanti alla parrocchia di Gesù Divino Lavoratore, mentre al centro della piazza attraverso l’utilizzo di megafoni si inneggia ad Allah”, protesta Fabrizio Ghera, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. “È assurdo – continua - che la sindaca Raggi favorisca questo tipo di eventi, invasivi per i quartieri e che creano peraltro gravi disagi alla cittadinanza anche sul versante della mobilità”.

Critico anche Daniele Catalano, consigliere leghista dell’XI municipio, che chiede che vengano effettuati controlli nelle aree concesse alla comunità musulmana “a tutela sia dei fedeli sia dei cittadini, che chiedono sicurezza al fine di escludere eventuali criticità”.

“Queste concessioni – attacca l’esponente della Lega – sono state elargite senza porre delle regole e informare per tempo i cittadini, che si sono ritrovati con intere aree ad uso esclusivo della comunità musulmana, di fatto impossibilitati a fruire di parcheggi o giardini, con tutti i disagi che ne conseguono, compresi i suoni tipici della preghiera islamica fin dalle prime ore del mattino”.

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