Cronaca locale

Alle elementari con il coltello, allarme dalla Procura

Circa trecento le inchieste aperte dalla Procura dei minorenni per porto abusivo di coltello. Anche alle scuole elementari. E i social vengono utilizzati dalle baby gang come strumento per mostrarsi forti

Alle elementari con il coltello, allarme dalla Procura

Solo nell'ultimo anno sono ben 62 le inchieste della Procura dei minorenni a Roma per porto abusivo di coltello. Sei sono state aperte e chiuse a carico di bambini con età compresa tra i 6 e i 13 anni, quattro di loro sono ancora alle elementari.

Di solito, chi è che trova l'arma negli zaini degli alunni sono le maestre dopo che qualche compagno di classe, spaventato racconta loro di aver visto qualcosa di strano. Secondo la procuratrice reggente Emilia De Bellis, su la Repubblica: "Si dovrebbe cominciare dalle scuole a educare i giovani a essere più consapevoli dei rischi, un'educazione alla legalità che comprenda più aspetti come le regole del vivere civile e i principi dell'educazione civica". A maggior ragione se dal 2019 i fascicoli aperti per ragazzi armati di coltello sono ben 294. Inoltre, a differenza di quanto si potrebbe pensare, l'anno della pandemia c'è stato un "boom di reati". Ben 81 le inchieste aperte nel 2020. Gli inquirenti chiedono che ci sia maggiore controllo da parte dei genitori.

Anche perché le conseguenze possono essere tragiche. Qualche parola di troppo e vengono tirate fuori le armi. Ci si accoltella per le motivazioni più stupide, o per lo meno, così viene poi dichiarato alla polizia. E succede ovunque: a Prati come a Tor Bella Monaca. Ad aggravare la situazione sono anche i social: questa perenne necessità, tipica di chi in realtà è estrememente insicuro, di mostrarsi forte e per questo su pubblica piazza fa vedere le sue azioni.

Cosa sta succedendo

È il 13 giugno quando un quindicenne viene accoltellato da un suo amico all'uscita dalla fermata della metro Lepanto. Tutto questo perché ha tolto il cappellino dalla testa da un altro sedicenne. Il ragazzo che ha tirato un fendente ora è in comunità.

A Tor Bella Monaca, invece, un quindicenne ha accoltellato all'addome più volte un diciassettenne. Il motivo? Una ragazza. E per questo coltellate, fortunatamente non letali.

Come riportato sempre da Repubblica, Pamela Franconieri, dirigente della quarta sezione della squadra mobile specializzata in reati contro i minori e le fasce deboli, chiarisce: "Sicuramente c'è un'amplificazione dei gesti violenti anche per l'utilizzo dei social network. Le baby gang, spesso, si pubblicizzano con i post che poi diventano virali su Instagram. Il fenomeno di violenza organizzata anche in gruppi è forte. Si tratta di ragazzini anche di famiglie benestanti e i gruppi sono multiculturali." E aggiunge che nelle baby gang una novità è la presenza femminile.

Oltre ai coltelli, utilizzati per azioni dimostrative, non mancano tirapugni e bastoni.

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