Il sondaggio che ribalta Roma. Batosta per Raggi e Pd

Michetti in testa ai sondaggi per la corsa al Campidoglio. La sua ricetta per Roma: "Agire subito su rifiuti e trasporti". La sinistra arranca, la Raggi crolla

Il sondaggio che ribalta Roma. Batosta per Raggi e Pd

Mentre il centrosinistra è ancora alle prese con le primarie per trovare il candidato sindaco, Enrico Michetti ha già iniziato la campagna elettorale nella Capitale. Il candidato del centrodestra è molto attivo sul territorio e il suo impegno sta dando i primi frutti nei sondaggi, dove è saldamente in testa nelle preferenze dei romani. Nelle intenzioni di voto rilevate dal sondaggio di BiDiMedia per RomaToday, Enrico Michetti gode del 28,5% dei consensi. Il sogno del professore è quello di riportare Roma a essere Caput mundi agendo dal basso, risolvendo i problemi che l'hanno portata al decadimento odierno.

I sondaggi

Il candidato del centrosinistra, che ancora dev'essere individuato, è fermo al 27%: un consenso sulla fiducia per il momento da parte dei romani, in attesa di capire chi sarà a sfidare Michetti per la corsa al Campidoglio. Molto indietro Virginia Raggi, che paga i 5 anni di mandato e si ferma al 21,4 mentre Carlo Calenda al momento ha il 14,9% delle preferenze. Enrico Michetti è in testa anche nei sondaggi previsionali, con il 23% dei romani che lo dà come nuovo sindaco.

Nelle intenzioni di voto in riferimento ai partiti, è Fratelli d'Italia quello che raccoglie maggiori consensi all'interno della coalizione di centrodestra, con il 19% delle preferenze, seguito dalla Lega al 7,5% e da Forza Italia al 4%. In totale la coalizione del centrodestra gode del 30,5%, più di un punto percentuale in più rispetto alla coalizione di centrosinistra che non supera il 29,2%. Il Movimento 5 Stelle corre da solo e guadagna il 19,2% dei consensi ma il 66% degli elettori intervistati ha un giudizio negativo sull'attuale sindaco e ben il 43% ha espresso un giudizio molto negativo sulla Raggi.

La ripresa economica di Roma

Intanto Enrico Michetti ha individuato le priorità per la ripartenza della Capitale, attualmente fragilissima nel suo tessuto economico e, quindi, sociale. "La pandemia ha reso tutto più difficile colpendo in particolare alcune categorie che sono allo stremo: bar, ristoranti, tassisti, tutta la filiera del turismo, solo per citarne alcune. I ristori del governo non bastano a recuperare quanto perso in questi mesi e il Campidoglio nei prossimi anni dovrà fare la sua parte. Dobbiamo aiutare le categorie e le aziende a ripartire. O avremo un ulteriore contraccolpo economico e occupazionale", ha detto il professore al Tempo. Ma questo non è certo l'unico problema di Roma, che deve fare i conti con l'emergenza rifiuti, dalla quale "se ne esce con la raccolta differenziata e la realizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti. Ma bisogna fare presto".

Degrado, sicurezza e trasporti

Anche il trasporto pubblico, da sempre deficitario nella Capitale se confrontato con altre grandi città, è all'ordine del giorno nel programma di Enrico Michetti. La rete metropolitana di Roma è obsoleta, non adeguata. Molti quartieri sono lontanissimi dal reticolo e mal collegati con qualunque altro mezzo pubblico. Nel capoluogo laziale serve "un piano straordinario di rafforzamento della flotta. Ma Roma può abbattere traffico e inquinamento in maniera strutturale soltanto puntando davvero sulla rete di metropolitane", ha ricordato Michetti. Inevitabile, poi, affrontare i nodi sicurezza e degrado che, come sottolinea il professore "sono presenti in tutta la città da prima del Covid. Si pensi alla Stazione Termini in condizioni inaccettabili. Si pensi al verde pubblico in sostanziale abbandono. E poi la situazione drammatica relativa ai roghi tossici".

"Roma città simbolo per l'Italia e la cristianità"

Il candidato sindaco del centrodestra, quindi, evidenzia la necessità di ampliare la dote del Pnrr per Roma, "per svolgere il ruolo che le è stato assegnato dalla Costituzione e dalla Storia. Basti ricordare che Roma è la capitale mondiale della cristianità".

Anche in quest'ottica la Capitale ha bisogno di maggiore autonomia per Michetti, perché torni a essere la città rappresentativa del Paese, capace di "ospitare le istituzioni nazionali e internazionali, organizzare grandi eventi, gestire le quotidiane manifestazioni".

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