Cronaca locale

Uccise i figli in carcere, assolta la madre: "L'ho fatto per salvarli"

Lo scorso anno la donna scaraventò i suoi due bimbi giù dalle scale del carcere: assolta per vizio totale di mente. In aula: "Non è vero che sono una cattiva madre"

Uccise i figli in carcere, assolta la madre: "L'ho fatto per salvarli"

Nel settembre 2018, uccise i suoi due figli piccoli gettandoli nella tromba delle scale del carcere di Rebibbia. Ora la detenuta tedesca Alice Sebesta è stata assolta per vizio totale di mente.

La donna, che una perizia psichiatrica ha valutato incapace di intendere e di volere, dovrà passare 15 anni in una Rems, la Residenza per esecuzione misure sicurezza che accoglie gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi. La sentenza è stata emessa dal gup Anna Maria Gavoni, al termine del processo in camera di consiglio che si è svolto con le modalità del rito abbreviato.

I fatti risalgono al 18 settembre 2018. La donna 33 enne, dopo aver aspettato che le altre detenute si mettessero in fila per il pranzo, si avvicinò alle scale della sezione nido del carcere e spinse giù la figlia più piccola, di quattro mesi. Un attimo dopo fece la stessa cosa con il bambino più grande, di due anni. La piccola morì sul colpo, il bimbo invece qualche giorno più tardi in ospedale. Le sue condizioni erano parse subito critiche tanto che, nonostante l'operazione chirurgica, il danno celebrale non gli ha lasciato alcuno scampo.

Alice Sebesta era stata arrestata pochi mesi prima, nell'agosto 2018, per spaccio di sostanze stupefacenti e soffriva di depressione. "Sapevo che era in programma l'udienza davanti ai giudici del riesame che dovevano discutere della mia scarcerazione - aveva subito dichiarato la donna al suo legale, Andrea Palmiero -. Ma intanto ho liberato i miei figli". Una tragedia che aveva colpito profondamente tutta Italia e riaccesso i riflettori sulla situazione dei bambini nelle prigioni.

La scorsa primavera, lo psichiatra Fabrizio Lecher, incaricato di accertare le condizioni di salute della 33enne al momento del fatto, la definì "totalmente incapace di intendere ma sufficientemente in grado di volere". Secondo l'esperto, la donna risulta affetta "da un disturbo schizoaffettivo di tipo bipolare" e ed esposta a un elevato rischio suicidario. Per questo viene costantemente sorvegliata.

Oggi, prima della sentenza, Alice Sebesta ha reso dichiarazioni spontanee, simili a quelle fatte subito dopo la tragedia. "Non è vero che sono una cattiva madre. Non ho usato alcuna crudeltà - ha dichiarato la donna -. L'ho fatto per salvare i miei figli, a loro ci penso ogni giorno". Poi, uscendo dall'aula, tra le lacrime, ha salutato il suo avvocato.

La donna dovrà quindi passare 15 anni in una Rems e spetterà in futuro al magistrato di sorveglianza valutare la sua pericolosità sociale.

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