Romani sente Edf e lavora a uno «swap» La Lega contrattacca

La telefonata «di aggiornamento» tra il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, e l’ad di Edf, Henri Proglio, per raggiungere un accordo sul dossier Edison è in programma oggi. Lo ha confermato il titolare del dicastero di Via Veneto. Oggi è anche in calendario il consiglio di sorveglianza di A2A che dovrà affrontare la proroga del patto di sindacato di Foro Buonaparte al 30 ottobre e la questione Edipower. L’utility milanese guidata da Giuliano Zuccoli è per il momento orientata a migliorare l’accordo di «spacchettamento» delle centrali raggiunto a marzo. Soluzione gradita ai soci bresciani.
Il governo lavora a un accordo di sistema che coinvolga l’altro socio Iren e la utility romana Acea. Il ministro Romani, in questi giorni, ha svolto un’azione di moral suasion con i sindaci delle città interessate all’operazione. L’opzione sul tavolo è quella di uno swap con Edf tra la quota Delmi in Edison e le azioni francesi in Edipower, una possibilità che «salverebbe» le ex municipalizzate dalla minusvalenza sicura che avrebbero in portafoglio se fossero costrette a esercitare il put previsto dall’accordo parasociale vigente. E soprattutto potrebbe comportare un minor ricorso all’indebitamento per i piccoli soci come Iren.
La soluzione, però, non potrà non essere «politica». L’emanazione di un decreto che salvaguardi l’«interesse nazionale» in Edison è l’extrema ratio. La Lega Nord, molto sensibile alla vicenda, ha messo le mani avanti.

Ieri alla Camera è stato accolto dal governo un ordine del giorno presentato dal Carroccio che attribuisce al ministro dell’Economia «un potere di opposizione successiva da esercitare nelle operazioni riguardanti società operanti in settori strategici».

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