da Milano
«Se fossi lavvocato di Prodi gli consiglierei di continuare a mentire sulla vicenda Moro». Lo ha affermato il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga in unintervista a «nessuno Tv» raccolta da Mario Adinolfi sulla vicenda del covo Br di via Gradoli a Roma. Su chi possa aver suggerito lindirizzo, lex capo dello Stato dice: «Non lo so. Di certo qualcuno - risponde Cossiga - appartenente allarea delleversione tra Autonomia Operaia e Potere Operaio. Dicono fosse un professore universitario. Beniamino Andreatta non partecipò propriamente alla cosiddetta seduta spiritica, ma era presente, seduto su una poltrona di fianco al tavolo dove girò il piattino. Un brigatista rosso, che chiameremo la fonte, indicò allinformatore la parola Gradoli o via Gradoli. Linformatore ne parlò ad Andreatta e probabilmente a Prodi».
«Tutti insieme decisero di trovare un modo - rivela Cossiga - di far uscire questa informazione senza trovarsi a dover indicare i nomi di fonte o informatore. E allora misero in scena la seduta spiritica. La seduta si tenne il 2 aprile 1978 a casa di Alberto Clò. Ma molti di coloro che vi partecipavano sapevano che era una messa in scena. Di certo lo sapeva il professor Prodi. Fece questa «messa in scena» perché doveva guardarsi il culo e non gli dò torto. Non aveva il coraggio di Guido Rossa, comunista, di Walter Tobagi, socialista, di Carlo Casalegno, liberal repubblicano. Diciamo che quella prodiana non è proprio la scuola migliore per il coraggio». Secondo Cossiga, Prodi aveva paura di una rappresaglia. «Sì, quelli - sottolinea il presidente emerito - uccidevano. E allora Prodi si inventò lonesta baggianata della seduta spiritica. Capimmo subito che stavano mentendo. Ma non potetti intervenire perché non era nei miei poteri. Non era compito del ministro dellInterno fare indagini. In un altro Paese avrebbero chiuso Prodi in una stanza sigillata fino a quando non sputava il nome dellinformatore».
«Luccisione di Moro - dice ancora Cossiga - è stata decisa dalle Brigate Rosse italiane, che non erano eterodirette. Gli americani non è che non si fidassero di Moro. Non si fidavano dellItalia. E che Gladio lho costituita io? Io ho le mani sporche di Gladio, ma lhanno costituita gli americani con laiuto di Taviani e di Moro. E anche il Partito comunista aveva i suoi rapporti con la Cia. Nel mio viaggio del 1980 da presidente del Consiglio negli Stati Uniti, nel mio aereo cera una delegazione riservata del Pci che si incontrò con una delegazione costituita da agenti della Cia a New York, nel bel ristorante di un mio amico italoamericano».
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