Cultura e Spettacoli

«Romanzo criminale»? Come una finale di Champions

Continuano a crescere gli ascolti di Romanzo criminale 2, la serie culto sulla banda della Magliana di Sky Cinema 1 prodotta con Cattleya e diretta da Sergio Sollima. Dopo i 369mila spettatori medi dei primi due episodi giovedì scorso le gesta del Freddo e del Dandi sono state seguite da 450mila fan con un indice di permanenza del 69% (anche questo in crescita) pari a quello registrato dalla finale di Champions Inter-Bayern Monaco, segno che il pubblico è ben soddisfatto. Romanzo criminale è la prima serie italiana venduta alla HBO.
Iris spegne tre candeline Per festeggiare il suo terzo compleanno, domani 30 novembre, Iris, la rete free di Mediaset rivolta al pubblico che ama il cinema e le serie, sforna un palinsesto ricco di novità. Oltre alla rassegna dedicata a Robert De Niro, sul canale in costante crescita di ascolti diretto da Miriam Pisani è partita Visionaire, nuovo ciclo di film di fantascienza legati all’evoluzione del genere umano. A metà dicembre prenderà il via Very british, raccolta di pellicole del miglior cinema inglese, da Gosford Park a The Pusher.
L’elenco delle critiche a Saviano Ecco gli intellettuali e giornalisti simpatizzanti di Roberto Saviano che hanno storto il naso per le sue performance a Vieni via con me. Marco Travaglio: la lezione sui rifiuti non diceva nulla di nuovo. Filippo Facci: la tv gli ha dato alla testa. Antonio Socci: l’eutanasia? Vieni a a vedere mia figlia. Pietrangelo Buttafuoco: è caduto in una trappola.
Punture tra Lerner e Borgonovo Botta e risposta tra Gad Lerner e Francesco Borgonovo di Libero all’ultimo Infedele dove si argomentava sul fatto che una foto «in prima» di Mussolini fa aumentare le vendite. «È un certo nostalgismo di parte dei nostri lettori», ha sottolineato Borgonovo. «Nostalgismo? E la sua camicia nera vuol dire qualcosa?», ha chiesto Lerner. «Perché, è proibito indossarla?», ha controreplicato Borgonovo.
I brand del decennio su Link Sul nuovo numero di Link dedicato alla tv degli anni Zero Michele Boroni firma una classifica dei brand più significativi del decennio. Al primo posto, Grande Fratello che ha rubato l’immaginario al leader invisibile di 1984 di George Orwell. Al secondo Lost, «che ha superato i confini televisivi e creato narrazioni parallele». Al terzo, Amici di Maria De Filippi, in grado di «lanciare nel music business italiano i vincitori del talent».

All’ottavo, Michele Santoro: lui stesso un brand che fa passare «in secondo piano il nome dei suoi programmi».

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