Il romanzo di Scalfari imbarazza pure i suoi

Repubblica buca la presentazione del libro dell’ex direttore. E le (poche) recensioni uscite sono tutte tiepide e impacciate

Il romanzo di Scalfari 
imbarazza pure i suoi

Roma - Recensire il Fondatore, un mestieraccio. Specie se l’ultima opera del grande vecchio ha tutta l’aria d’essere una barba infinita, più della sua stessa, candida e lunga da Aristotele del gruppo Espresso. Dopo aver incontrato il suo Io e averci raccontato com’è (anche se - specificò manco fosse Nietzsche - «non sono io che ho fatto il mio libro, ma il mio libro che ha fatto me»), Eugenio Scalfari, nei sei giorni che separano le sue agili articolesse domenicali su Repubblica (domenica scorsa ha stranamente disertato l’appuntamento), è ridisceso in sé stesso e negli spazi trascendentali del logos filosofico, incappando stavolta in Eros, «signore degli uomini e degli dèi, fonte inesausta di tutti i desideri». Purtroppo questo signore non sembra aver acceso più di tanto il desiderio di leggere il suo libro, Scuote l'anima mia Eros, almeno a giudicare dal parterre geriatrico e di pochi intimi venuti a rendergli omaggio al Piccolo Eliseo (guardare, per averne un’idea, le espressioni narcolettiche immortalate da Dagospia, che ha già fatto barba e capelli al Fondatore). Serata scientificamente elusa dalle cronache cittadine, compresa quella di Repubblica... Che però, va riconosciuto, ha già dato la sua quota di sangue alla causa fondativa. Tre recensioni su quattro, di quelle riportate dal sito Einaudi, sono a libro paga dell’azienda di Scalfari. Tutti stipendi meritati, perché è un dribbling alla Messi quello che si intravede nei commenti, sfotte Dagospia. Non potendo dire «compratevelo perchè è bellissimo», tocca girarci intorno astutamente.

Il responsabile cultura dell’Espresso se la cava con un «Il più personale dei libri di Scalfari», Antonio Gnoli nota che l’opera «si incammina su un percorso dolente e intimo», mentre Augias escogita una «pacata saggezza, massimo bene della “senectus”». Dolente, vecchio, personale, intimo... Scuoterà l’anima sua, ma quella degli altri mica tanto.

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