Romena incinta salvata dallo stupro

Una mamma molto giovane, di 23 anni appena, incinta di quattro mesi. Bella, alta, con i capelli neri, la pelle abbronzata e in dote il fascino di un’eleganza spontanea. L’avevano notata subito quei due uomini di 34 e 38 anni, romeni come lei, mentre si avvicinava alla loro bancarella nel mercatino di piazzale Pascali, posto al centro di una zona da tempo considerata «a rischio», incastrata tra la Togliatti, la Prenestina e la Collatina. La donna si trovava lì per comprare degli abiti ai suoi tre figli che l’aspettavano a casa. Si è messa a trattare il prezzo, però come risposta non ha ricevuto cifre, ma complimenti volgari e, a un certo punto, la richiesta di un rapporto sessuale. A metà tra il sorpreso e l’impaurito ha cercato di defilarsi, allora quei bruti l’hanno afferrata e l’hanno trascinata lontano dai banchi in una zona appartata, al buio, scaraventandola a terra e preparandosi a diventare i suoi aguzzini.
Volevano violentarla, ma le sue grida disperate hanno fatto accorrere i passanti, che hanno bloccato con la forza i due uomini, mentre altri avvertivano il 112. Era l’inizio del lieto fine: la giovane è stata portata all’ospedale Sandro Pertini e medicata, mentre i suoi aggressori, che in un primo momento erano riusciti ad allontanarsi dalla piazza, sono stati acciuffati dai carabinieri e arrestati con le accuse di violenza sessuale e lesioni. Due le note liete a margine: la gravidanza non corre alcun rischio e tra i soccorritori c’erano sia residenti del quartiere Collatino che altri romeni. Un bell’esempio di solidarietà condivisa.
Tante le reazioni all’episodio avvenuto lunedì sera, ma reso noto soltanto ieri. Sveva Belviso, assessore capitolino alle Politiche Sociali ha espresso «il più sentito ringraziamento alle forze dell’ordine e ai cittadini che sono intervenuti a tutela e difesa della donna incinta», soffermandosi in particolare sulla loro «tempestività», che si è rivelata provvidenziale. Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità, ha sottolinato invece che questo episodio «dimostra come il piano sicurezza pensato dal centrodestra e l’intervento del sindaco Alemanno stiano già dando frutti positivi».
Chi chiede di smetterla con gli atteggiamenti permissivi e usare la linea dura contro i colpevoli è Luigi Camilloni, presidente dell’Osservatorio Sociale, che vorrebbe si valutasse finanche l’opportunità di introdurre i lavori forzati contro quanti «pensano di essere i padroni di Roma e di poterla far franca».

Fabrizio Santori, presidente della commissione Sicurezza del Comune, ha chiesto invece di «rendere operativa un’altra delle misure previste dal “Patto per Roma”: una rete di sicurezza sussidiaria e partecipata con il personale delle diverse società pubbliche e dei lavoratori che operano nel settore della mobilità, con gli istituti di vigilanza privata e con le associazioni di volontariato», a ulteriore garanzia dell’incolumità dei cittadini. Che, in circostanze come queste, dimostrano cosa vuol dire mettere da parte l’indifferenza e remare compatti nella stessa direzione.

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