Se un bambino dovesse chiedervi se anche i cani si amano, cioè se si innamorano, non vi serve una favola. Basta un ritaglio di giornale con la storia di Priscilla e Rino. Due trovatelli - lei con gli occhi da pastore belga, lui con il fisico da border collie - che sette anni fa si sono trovati, stesso canile, stessa cuccia. E da allora hanno condiviso praticamente tutto: il rancio quotidiano, le scorrazzate in cortile, la nebbia gelida nei polmoni. I nemici, perfino. Che nel caso di Priscilla erano i suoi compagni di box, due «bastardi» insieme a lei e a Rino. Il giorno dellaggressione non cè stato il tempo per il volontario di intervenire: «Ho sentito gli ululati, bestiali, ma era già tardi - riferirà il testimone -. I due cani hanno azzannato la femmina come un lupo la preda, le hanno strappato a morsi una zampa. E Rino dovevate vederlo, appeso al collo di uno dei cani per tenerlo lontano da Priscilla». Andò a finire con un intervento durgenza, alla cagnetta fu amputata la zampa. Restò immobile giorni e giorni nella sua cuccia, vegliata dallinsostituibile Rino. «Non faceva avvicinare nessuno, non si spostava per nessuna ragione, né spinto dalla fame, né dal bisogno di una carezza - ha ricordato Edgar Meyer dellassociazione Gaia -. Difendeva il box dalle intrusioni, leccava il muso a Priscilla, è stato lui a restituirle la voglia di vivere, ne sono certo». Infatti Priscilla ha ripreso a scorazzare come una volta anche se è rimasta zoppa.
Se qualcuno dubita ancora che questa sia una storia damore, legga la seconda parte, che purtroppo non è delle più felici. Un mese fa, per la precisione il 2 gennaio, Priscilla e Rino vengono separati. «Colpa di un cavillo burocratico - ha spiegato Meyer -. Le bestiole sono finite in due canili diversi, nel Bresciano, poiché erano state catturate in due diversi territori. Ma siccome, lontani luno dallaltro, non mangiavano più, Priscilla addirittura rifiutava di muoversi, abbiamo deciso di pagare un rifugio privato per sistemarli nello stesso box». E così è andata. I due cani innamorati sono rinati, insieme, per la terza volta (in barba alla leggenda dei gatti e delle loro esclusive sette vite). Mangiano, giocano e dormono in un box a due sistemato nel «Giardino delle Muse» di Bottiglio (Brescia). E il finale? Aspettiamo a scriverlo.
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