Ronaldinho ha deciso di lasciare il Milan e di tornarsene subito in Brasile. Il Milan ha deciso di privarsi di Dinho e di lasciarlo partire, avendo in casa il sostituto, Cassano. La trattativa è avviata e ha una scontata soluzione: questione di giorni, forse di ore. Due le possibili destinazioni di Ronaldinho: una, romantica e poco concreta, l’altra, meno suggestiva ma poggiata su solide basi economiche. Il Gremio è il club che ha lanciato Dinho sulla ribalta internazionale: un paio di siti brasiliani ieri hanno dato per concluso l’accordo economico con il fratello agente Roberto De Assis. Ma non è sufficiente, perché occorre anche la firma del Milan. Il club più vicino al Gaucho, invece, è il Palmeiras. Per un motivo semplicissimo: perché ha le risorse economiche utili a strappare il sì dell’interessato e il consenso del Milan. A favorire il veloce accordo, la presenza in Brasile di Adriano Galliani, plenipotenziario del Milan, laggiù da qualche giorno in vacanza. Ha già discusso con l’agente di Ronaldinho e ricevuto le diplomazie del Palmeiras. Le prossime ore saranno impegnate per redigere il contratto e raggiungere l’intesa a tre. Anche perché Roberto de Assis, astuto, ha dettato la sequenza degli avvenimenti: «Chi vuole Ronaldinho deve prima parlare con il Milan, se avrò semaforo verde mi siederò a un tavolo per discutere». Nel frattempo il pronostico che prevede la partenza immediata del Gaucho comincia a ottenere firme sempre più prestigiose. A quella di Silvio Berlusconi si è aggiunta ieri quella di Leandro Cantamessa, legale di fiducia del club oltre che amico personale di Galliani. «Lui e Cassano sono giocatori sovrapponibili, può essere una comprensibile scelta societaria rinunciare al brasiliano. Poi Allegri ha fatto capire come la pensa» la sua conclusione. Da sottoscrivere, naturalmente. Questa ipotesi, cioè la partenza immediata di Ronaldinho, comporterebbe una nuova modifica al mercato rossonero, chiamato (per l’impossibilità di schierare il barese in Champions) a colmare il vuoto con un centravanti da schierare dietro Ibra e Pato, per rimpiazzare la perdita secca di Inzaghi. Alla tentazione brasiliana ha invece resistito uno degli ultimi arrivati da quel calcio, Adriano cioè. Galvanizzato dalla presenza a San Siro contro il Milan e dal successivo colloquio con Rossella Sensi, l’ex imperatore ha cancellato ogni dubbio sull’eventuale ritorno in patria. «Rispetterò il mio contratto con la Roma» ha dichiarato in modo solenne a Rio de Janeiro intervenendo all’inaugurazione del suo nuovo progetto sociale intitolato “Imperadores da Vila”. Fine della discussione, perciò. E della suggestione di giocare al fianco di Ronaldo nel Corinthians. «Ci sarà tempo per farlo, non è questo il momento per farlo» l’altra sua dichiarazione di chiusura totale. Anche Balotelli ha scelto di restare in Inghilterra senza però rinunciare all’idea di ritornare sulla sponda rossonera di Milano. «So che Ibra mi vuole al Milan e gli dico che un giorno sarò in grado di indossare quella maglia » la convinzione del giovanotto che, a un giornale inglese, ha ripetuto di «sentirsi inferiore solo a Messi». Mica poco. Ma questo è il temperamento di Balotelli, per certi versi molto simile a quello di Cassano, rimasto in silenzio in queste ore perché «non ancora milanista a tutti gli effetti» la spiegazione che gli ha passato il suo agente avvocato Bozzo.
«L’arrivo di Cassano al Milan sposterà gli equilibri » è la convinzione radicata nelle parole di Gigi Del Neri, allenatore della Juventus che con le “cassanate” ha fatto i conti a Bogliasco per una stagione completa. «È un giocatore di grande caratura e avrà voglia di dimostrare » è la previsione dello juventino che forse pensa, con qualche ragione, alla povertà del suo attacco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.